martedì 18 settembre 2012

Riceviamo e pubblichiamo: "Poesia in movimento"



                                                                                                    di DARIO SCHONBERG

Uomini nel proprio interesse, in quello o altro profitto, nell’egoismo e nell’indifferenza, nel vivere senza il vero vivere, tra pseudomotivazioni e le ipocrite volontà?
Poi, io poeta.
L’autore che vegeta e non vegeta sul suo verso, però seduto lo rimane.
A scrivere di altri, scrivendo di se stesso?
Da seduto sul proprio cuore, di quale cogitare?
Così, mi sono detto “Ehi, è Poesia in Movimento!”
Poesia è chi cammina incontro a gli altri e batte le strade dei marciapiedi di ogni cuore possibile.
Chi nella prova del tangibile, non a dirlo, a farlo! il Titano nel suo elevato vivendo?
Siano i testimoni di Geova o volontari di ogni Fede, militanti radicali, comunisti o per altre idee che suonano alle porte dei chiusi cuori, vivendo la strada, militanti antiproibizionisti o proibizionisti pure (in ognuno, la propria onesta convinzione, però la strada), animalisti o altre risorse spirituali, la Poesia in Movimento.
Non il poeta questo: il suo culo inchiodato fisicamente, il suo immoto Stato.
Chi si muove a cercare sguardo, attenzione, sostegno o sorta di conforto per il peregrinare di cotanta Poesia.
Io riconosco questa in Movimento quale la più alta espressione poetica in sembianze umane.
Poesie/ persone, quale la Fede, l’opinione, quale l’Ideale che si esprime tramite il vostro verso, io canto il vostro declamare la vita di vera vita vissuta.
Così, io poeta seduto, io a trovare il mio senso pure?
Io tra le mie mille paure.
Ai passanti, a chi bussate o approcciate, potrete anche apparire ridicoli o ingenui, degli illusi, folli o sognatori, tutto questo lo siete.
Davvero lo siete.
Ridono di voi, scuotono la testa e vanno oltre?
Forse, lo fanno anche con me, senza che io lo sappia?
Perché io sono tutto questo pur non essendo in Movimento, io che scrivo di voi dicendovi come siete, come se seduto da dove sono camminassi al vostro fianco.
Chiunque voi siate! purché battiate strade e marciapiedi d’ogni cuore possibile.
Ridono di voi, vi sbattono la porta in faccia, vi negano il dire o vi minacciano pure?
La Poesia non si cura di questi dettagli decisamente irrilevanti, pone il cuore a sé avanti e incede verso il suo poetico destino.
Poi, ogni Poesia/ persona ha le proprie motivazioni e versi più o meno intensi.
A volte, è il puro interesse materiale la scrittura del vostro animo sui disperati muri dei cuori altrui, altre è l’Ideale di ogni Fede, opinione o indole che vi eleva ai sensi del cielo dove  i vostri versi cantano una musica che sa di divino.
Foste pure atei o agnostici, questo.
A volte, il vostro verso forse si sente un po’ volgare perché sa troppo d’urgente e d’immediato?
Altre, sa di sublime in una dura battaglia di Ideali protratta nell’animo infinito.
Là dove gli orizzonti attendono il cammino del vostro verso più diverso.
Tanti sono gli stimoli che in voi fomentano il senso della vita in forma di Poesia.
La Poesia in Movimento non ama lo stare ferma, in attesa.
La Poesia in Movimento freme, veeme, geme a volte, pur di prendere se stessa e andare per le strade del genere umano.
La Poesia più vera viene dall’Inferno di ogni giorno di cui questo mondo.
La Poesia che muovendosi alla vita, in quanto tale si cimenta, si dice e da Poesia è che vive.
Sia ben chiaro, nel vedervi e leggervi il vostro animo, ogni sguardo tiene la sua Poesia preferita.
Tra i tanti voi che siete Titani, la mia predilezione è per quella radicale.
Secondo me, il Radicale, la Poesia più intonata, razionale e coerente, sia pure vivendo dentro le sue tutte contraddizioni.
Poesia in Movimento?
Poesia che un premio letterario lo meriterebbe.
Alcune Poesie Umane tra voi, onorate da riconoscimento ufficiale, il premio letterario ad onorarsi nel volgersi al vostro verso di vita dal vivere più difficile e più elevato.
Arduo e di fatica il verso, nel cimento tra volgarità, superficialità e interessi d’ogni più vile di sorta?
Poi, il premio letterario più ambito e gradito, l’altrui riconoscimento a venire da una firma, dallo sguardo di un cuore incuriosito, una iscrizione tra attenzione e partecipazione, di pura adesione al vostro interiore poema forse?
Il momento più intenso, certo si dice quando altra Poesia per tale si riconosce o così si scopre, a declamare se stessa nel dichiararsi a sua volta Poesia?
A voi affiancandosi in un vortice di Poesia.
Così, di Poesia tra altre Poesie, nel contesto che viene naturale?
Il bacio della musa, l’ispirazione, tra dubbi, delusioni e lo scoramento che sempre la Poesia affligge, il bacio è nella risposta che sì devi andare avanti, perché questo in te lo chiede e lo pretende il tuo indocile verso.
Ridono di te perché non sanno di te?
L’ispirazione a sostenerti con continuo e rinnovato vigore in ogni frangente.
Io poeta sedentario, a scrivere di voi: i dannati della Poesia in Movimento.

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