Roma, 17 set. (TMNews) - Se non c'è la svolta
tutti a casa. Così la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini,
durante il suo intervento alla riunione straordinaria del consiglio
regionale del Lazio dopo lo scandalo dei fondi del Pdl. "Voglio chiedere
scusa ai cittadini del nostro Paese, perché siamo andati oltre". Una
catastrofe per la politica, secondo la governatrice del Lazio, che
spiega: "I tumori che stanno qui dentro, nella Regione, come quelli che
stavano nella mia gola vanno estirpati oggi. Non intendo nella maniera
più assoluta sottoporre questa Regione a uno stress di comunicazione che
non consente a nessuno di dire ciò che di buono stiamo facendo". "In
queste ultime due settimane la Regione è finita sulle prime pagine di
tutti i giornali per l'uso abnorme e a dir poco disinvolto dei fondi al
Consiglio regionale destinati ai gruppi - ha detto - ho sempre
rispettato l'autonomia del Consiglio e dei gruppi, ma oggi sono qui per
dire che a prescindere dal momento storico nel quale stiamo vivendo
questo atteggiamento è considerato insopportabile e indecente dai
cittadini".
"Paragonerei questa cosa - ha aggiunto Polverini -
alla all'inondazione di Firenze, una catastrofe per la politica italiana
e per le istituzioni come allora per le bellezze che la storia ci ha
consegnato. Allora si decise di spalare fango e porre un argine affinchè
non succedesse più". "Ho scelto questa sede perchè anche se non ho la
responsabilità amministrativa di ciò che è accaduto sento la
responsabilità politica: ho deciso di venire qui - ha proseguito - per
chiedere scusa a nome di tutti noi ai cittadini del Lazio per quello che
hanno letto o ascoltato per ciò che si è consumato nelle nostre
istituzioni, ai cittadini del nostro Paese perchè siamo andati oltre,
chiedere scusa a tutte le altre istituzioni".
"Non ci cado nel
tritarifiuti dove qualcuno mi vuole buttare, se non c'è alternativa ce
ne andiamo tutti a casa" ha continuato Polverini, rivendicando di essere
stata "una persona che ha sempre lavorato, che non si è mai permessa
nulla con danaro che non fosse frutto del proprio lavoro. Da domani
mattina posso tornare da dove sono venuta. Almeno oggi - ha quindi
chiesto ai consiglieri regionali - ci si comporti da persone serie, come
non è stato in tante occasioni". "Voglio chiedere scusa alla mia
famiglia che è stata trascinata in gogne mediatiche perchè ho deciso di
mettere in gioco il mio impegno personale per questa Regione".
"Siamo
oggi nelle condizioni o di andare a casa, per come ci meriteremmo, o di
rilanciare una partita alta e far partire da questa Regione un esempio:
che la politica sana, al servizio della gente, quando arriva al fondo
può risalire. Ma non c'è tempo per accordi e compromessi: oggi - ha
quindi ribadito - o siamo tutti convinti che il tempo è scaduto oppure
non credo valga la pena di andare avanti. O siamo convinti che se
superiamo questo scoglio difficile siamo come la Concordia, ci siamo
sfracellati ma per fortuna ancora non abbiamo morti, o non vale la pena
di andare avanti".
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