Da tempo si sente parlare sui social network, e non solo, del "Caso Forti".
Ma chi è Chico Forti?
Questa la descrizione che ci fornisce la pagina ufficiale "pro-Forti":
Chico Forti, ex campione di windsurf, produttore di cortometraggi, era a
Miami all'epoca dell'omicidio dello stilista Versace e del suicidio di
Cunanan; penso' di realizzare un filmato sulla morte di Cunanan
avvalendosi della collaborazione di un investigatore della polizia di
Miami. Dopo tre mesi della realizzazione de "Il sorriso della medusa"
(vedi su you tube) ...fu ucciso, con la
stessa modalita' di Versace, l'australiano Dale Pike; questo era figlio
di un albergatore con cui Chico era in affari ed era giunto a Miami, suo
ospite, per fare una vacanza.
Chico fu interrogato per rispondere
dell'omicidio Pike senza l'assistenza di un legale e senza informare
l'ambasciata italiana (in violazione della convenzione di Vienna),
l'investigatore Gonsalez gli straccio' la foto dei figli asserendo che
non li avrebbe rivisti mai piu': una sentenza gia' scritta prima che
venisse firmata dal giudice! Diversi test (DNA e macchina della verita')
provarono l'estraneita' di Chico all'omicidio ma l'accusa suppose che
fosse il mandante ma senza esibire alcuna prova ed essere supportata da
un movente attendibile, solo sospetti! Provate a leggere i links
pubblicati nel gruppo, capirete tutti i risvolti del caso e come puo' la
giustizia statunitense essere spietata contro chi esprime una personale
e critica opinione.
Nella sua citta' natale hanno costituito una
fondazione per finanziare le ingenti spese legali ma dopo dieci anni lui
e' sempre rinchiuso li'; sono stati presentati quattro appelli che sono
stati rifiutati senza motivazione, né opinione.
Nel mese di marzo
2009 il sen. Giacomo Santini ha presentato al Senato l'ennesima
interrogazione parlamentare ed ha informato il ministro degli esteri
Frattini segnalando un caso che ha piu' il sapore di vendetta da parte
del giudice che si e' occupato del caso Versace-Cunanan, piuttosto che
un clamoroso errore
giudiziario. Chico ha perso tutto quello che
aveva: suo padre mori' di crepacuore nel 2001 dopo un anno dal suo
arresto, sua moglie lo ha lasciato perdendo le speranze di rivederlo
libero, lui non ha più rivisto i suoi tre figli, i suoi parenti hanno
devoluto tutti i beni per pagare le salatissime parcelle dei legali,
senza il minimo risultato.
Al processo sono state manipolate le
testimonianze, costruite ad arte “prove circostanziali”, e fuorviata la
giuria con false dichiarazioni.
Per favore AIUTIAMO CHICO ad
ottenere la revisione del processo presso la Corte Federale per poter
dimostrare la sua innocenza.!!!
Noi del blog pstaperpolitica, da italiani, ci sentiamo chiamati alla propaganda "Pro-forti", per una giustizia vera!
Per maggiori informazioni:
Chico Forti free (official page)
www.chicoforti.com
giovedì 29 marzo 2012
mercoledì 28 marzo 2012
The Arcore's night
Anche se un pò "vecchio", il tema rimane più che attuale. La moralità può entrare in Parlamento? o rischia di essere uccisa?
Dal blog de: La sora Cesira
Dal blog de: La sora Cesira
venerdì 23 marzo 2012
martedì 20 marzo 2012
Mc Donald, mangiate mangiate
Mc Donald, una fabbrica dell'orrore, creata per fare del male sia agli
animali che agli uomini. Al giorno d'oggi i bambini sono continuamente
bombardati da pubblicità secondo le quali mangiare carne fa bene,
comprare tanti giochi è bello e di moda. Una ''bellissima'' pubblicità
che manda i bambini alla deriva è quella del ''grande'', ''fantastico''
Mc Donald dove incontriamo ''animali sorridenti, famiglie felici e
soprattutto cibo sano''. Un consiglio, non fate vedere troppa
televisione ai bambini, se sono piccoli è sconsigliatissimo poichè
assimilano tutto ciò che vedono prendendolo per oro colato, e la
televisione, credo siamo tutti daccordo, non va mai presa per oro
colato. Tornando al Mc Donald, non fatevi ingannare dai continui giochi
omaggio che propongono o da cibo nutriente a basso prezzo, è tutta una
farsa. I giochi non sono in omaggio ma li paghiamo, e il cibo..
semplicemente non è nutriente, anzi è classificato fra le peggiori
schifezze. Inoltre gli animali utilizzati vengono trattati brutalmente, i
pulcini ad esempio prima vengono etichettati e poi vengono rinchiusi in
grandi garage, al buio e maltrattati. Per tutta la loro vita non vedono
la luce del sole e quando finalmente vengono tirati fuori è per
portarli al macello. Molti lavoratori sono sottopagati. Insomma non è
proprio, come si dice, il paradiso. Anzi! Per cambiare qualcosa si
potrebbe iniziare non mangiando carne, ma se proprio non volete fare
questo ''grande'' passo almeno non andate al Mc Donald e soprattutto non
portateci i bambini o li avvelenerete soltanto.
martedì 13 marzo 2012
La caccia commerciale
Cos’è la caccia? Per definizione è la pratica di catturare o abbattere animali per cibo, pelli o sport.
Vediamo
di stabilire com’era usata nell’antichità e come sono cambiate le cose
al giorno d’oggi. Iniziamo parlando delle antiche tribù. Questi quando
uccidevano lo facevano solo perché strettamente necessario per la loro
sopravvivenza. Dell’animale non veniva sprecato niente. Utilizzavano la
carne per cibarsi e la pelle per coprirsi. In alcuni casi venivano
sacrificati anche per riti magici o per piacere degli dei. Tutto questo
differenzia di molto da quello che sta accadendo nel mondo attuale. Oggi
per la maggior parte delle popolazioni, soprattutto quelle
industrializzate, la caccia non rappresenta più un’attività
indispensabile per la sopravvivenza. Adesso esistono gli allevamenti,
dove animali tenuti in cattività vengono uccisi in serie e distribuiti
nei vari paesi. Le uccisioni di animali selvatici ormai servono solo per
le pellicce; i più perseguitati sono lontra, castoro, ermellino,
martora, procione, tasso, topo muschiato, opossum, coyote, lince e molti
altri. Purtroppo però non vengono uccisi indolore come ci si
aspetterebbe ma massacrati nei modi più orribili per cercare di non
rovinare la pelle, basti pensare alle foche che vengono bastonate a
morte. Un esempio pratico è l’ermellino, la sua pelliccia è la più
regale di tutte e non si può rovinarla quindi si usano sbarre di ferro
ricoperte di grasso; l’animale va a leccarle e rimane attaccato con la
lingua, più tenta di liberarsi più si attacca, l’unica via di fuga è
strapparsi la lingua. Un altro esempio è quello del leopardo, anche la
sua pelle è ben voluta e qualsiasi ferita la danneggerebbe, quindi si
mette l’animale in una gabbia strettissima e si introduce una barra
rovente nell’ano fino ai polmoni. Altra tortura è quella riservata ai
serpenti e ai rettili, questi animali vengono inchiodati ad un palo o ad
un albero facendo passare il chiodo attraverso la testa; poi si pratica
un incisione sulla parte posteriore della testa e si tira via la pelle
tutta intera, in seguito nessuno si cura più di questi animali che
possono essere lasciati in quello stato anche per diversi giorni.
Si
ritiene che ogni anno vengono uccisi milioni di animali selvaggi per il
valore della loro pelle. Gli animali presi in trappola sono circa 12
milione e per ogni due di loro ne rimangono intrappolati altri tre
inutili ai fini delle pellicce.
A
ben pensarci però le pelli degli animali non servono più come una
volta, adesso come alternativa abbiamo il pile, il cotone invernale,
cotone, lino, acrilico, canapa, nylon, poliestere e molti altri. Da
eliminare come per le pelli e il cuoio sono anche la lana, le piume
d’oca e la seta, questi materiali infatti vengono ricavati da appositi
animali torturati. Aprirei una parentesi sulla canapa (illegale) e sulla
seta (ho preso ad esempio questa ma poteva essere la lana o anche le
piume d’oca) (legale). La prima non crea danno all’ambiente, è un buon
materiale ed è facilmente piantabile. La seconda è prodotta dal bozzolo
della farfalla, le larve vengono uccise con l’ebollizione e occorrono
1.500 bachi per fare100 grammidi seta. A ben vedere non stiamo facendo
poi cosi tanto per aiutare il mondo in cui viviamo.
Ricapitolando
ci sono diversi materiali da poter utilizzare senza far del male a
delle povere creature, e, poiché ci definiamo la specie dominante,
sarebbe anche ora di dimostrare un po’ della nostra “grandiosità”,
indietreggiare di qualche passo, fermarci e scegliere un'altra strada
poiché tutti ormai abbiamo capito che questa non è quella giusta ma la
peggiore che potevamo scegliere. Un’idea sarebbe smettere di cacciare e
supportare chi aiuta gli animali.
(Alcune informazioni sono state ricavate dalla LAV)
Scritto da G.P
Scritto da G.P
domenica 11 marzo 2012
Qualche domanda sulla violenza sulle donne..
Qualche domanda contro corrente a proposito della violenza sulle donne.
Non passa giorno senza che le cronache non riportino qualche delitto che vede donne come vittime, vittime della violenza perpetrata da parte di compagni, mariti, attuali o ex- Davanti a tanta violenza tra le mura domestiche, io non posso non chiedermi se siamo circondate da migliaia da di Dr. Jeckyll e Mr. Hyde, o se le donne non sanno, o purtroppo spesso non vogliono, leggere certi comportamenti degli uomini con cui si accompagnano. Spesso si tratta di donne con due o tre figli: possibile che si possa avere una vita sessuale assidua con un uomo e non accorgersi che si ha a che fare con qualcuno il cui equilibrio pisco-emotivo non è propriamente stabile? Con un violento capace di massacrare di botte? Con un potenziale assassino e scambiarlo per un uomo affidabile, con cui fare figli e dividere il proprio corpo??? Si può vivere con un marito incestuoso, e non accorgersene, o addirittura chiudere gli occhi, e spesso essere silenziosamente conniventi e prime nemiche delle figlie vittime?? Io non credo che tutti quegli uomini che perpetrano violenze e delitti contro le donne abbiano due personalità, di cui una, quella oscura, talmente celata da non potersi individuare nemmeno in anni di intima convivenza, e la risposta che mi do non mi piace… E’ una risposta che, senza mettere in discussione il concetto di vittima e carnefice, mette in discussione la responsabilità individuale di ciascuna di noi, dopo che anni di rivendicazioni di indipendenza e “gestione della propria fisicità” hanno (forse) liberato la donna dal tabù della verginità, hanno reso la contraccezione facile alla portata di tutte, hanno sdoganato, specialmente presso la generazione adolescenziale, il tabù della promiscuità sessuale, ha dato via libera ad una libertà sessuale fisica che, purtroppo, ha portato molte donne, di tutte le classi sociali, a consegnare sé stesse al primo venuto, leggendone solo i messaggi del corpo ma non quelli della mente.
Non passa giorno senza che le cronache non riportino qualche delitto che vede donne come vittime, vittime della violenza perpetrata da parte di compagni, mariti, attuali o ex- Davanti a tanta violenza tra le mura domestiche, io non posso non chiedermi se siamo circondate da migliaia da di Dr. Jeckyll e Mr. Hyde, o se le donne non sanno, o purtroppo spesso non vogliono, leggere certi comportamenti degli uomini con cui si accompagnano. Spesso si tratta di donne con due o tre figli: possibile che si possa avere una vita sessuale assidua con un uomo e non accorgersi che si ha a che fare con qualcuno il cui equilibrio pisco-emotivo non è propriamente stabile? Con un violento capace di massacrare di botte? Con un potenziale assassino e scambiarlo per un uomo affidabile, con cui fare figli e dividere il proprio corpo??? Si può vivere con un marito incestuoso, e non accorgersene, o addirittura chiudere gli occhi, e spesso essere silenziosamente conniventi e prime nemiche delle figlie vittime?? Io non credo che tutti quegli uomini che perpetrano violenze e delitti contro le donne abbiano due personalità, di cui una, quella oscura, talmente celata da non potersi individuare nemmeno in anni di intima convivenza, e la risposta che mi do non mi piace… E’ una risposta che, senza mettere in discussione il concetto di vittima e carnefice, mette in discussione la responsabilità individuale di ciascuna di noi, dopo che anni di rivendicazioni di indipendenza e “gestione della propria fisicità” hanno (forse) liberato la donna dal tabù della verginità, hanno reso la contraccezione facile alla portata di tutte, hanno sdoganato, specialmente presso la generazione adolescenziale, il tabù della promiscuità sessuale, ha dato via libera ad una libertà sessuale fisica che, purtroppo, ha portato molte donne, di tutte le classi sociali, a consegnare sé stesse al primo venuto, leggendone solo i messaggi del corpo ma non quelli della mente.
sabato 10 marzo 2012
Cinque e otto per mille. L'angelo e il diavolo dell'Irpef italiana
Nelle
ultime settime la questione equità ha investito anche la Chiesa. Nei
mass media si parla principalemte della questione Ici/Imu, ma mi sembra
opportuno parlare di un'altro grande punto interrogativo. Questione:
8xmille e 5xmille. Prima di fare un paragone, occorre capire però cosa
sono questi due “strumenti”, quando sono nati e in che cosa
consistono.
-La
definizione del 5xmille è la seguente: “Con il termine cinque per mille
viene definito il meccanismo in virtù del quale il
cittadino-contribuente può teoricamente vincolare il 5 per mille della
propria IRPEF al sostegno di enti che svolgono attività socialmente
rilevanti (non profit, ricerca scientifica e sanitaria). “
Il 5xmille è nato nel 2006.
-Definizione
dell'otto per mille : “Con il nome di otto per mille viene definito il
meccanismo con cui lo Stato italiano ripartisce, in base alle scelte
dei contribuenti, l'8‰ dell'intero gettito fiscale IRPEF fra lo Stato e
diverse confessioni religiose, per scopi definiti dalla legge.”
L’otto per mille nasce nel 1985 (fonti: wikipedia.org )
Le
prime due differenze, che a mio parere sono importantissime,
riguardano la differenza di percentuale e la finalità dei due
procedimenti. Mentre nel primo caso, dove i soldi vengono donati ad enti
no-profit (fondamentali per la ricerca e per l’economia) vi è una
percentuale molto bassa e direi residua, nel secondo invece, vi è una
percentuale molto più alta, questo consente quindi al cittadino di
donare molto di più alla Chiesa (o ad altri enti religiosi) e non alla
scienza, causando gravi danni al tessuto economico italiano. L’otto per
mille, che ricordo: è una donazione direi quasi “obbligatoria, è uno
strumento in mano allo Stato molto particolare. Chi non firma il modulo
dell’otto per mille (il 60 per cento dei contribuenti), vede comunque
redistribuita la percentuale IRPEF tra sei dei sette enti contendenti,
secondo le medie calcolate in base a chi ha espresso una scelta. Quindi
anche se è un po’ pesante da dire, l’otto per mille è una truffa
mascherata.
Nella
seguente tab. troverete riportati dei dati relativi al 2007/2008. Si
può facilmente notare il numero di enti/Associazioni che hanno
beneficiato delle donazioni legate al 5 per mille. I numeri parlano
chiaro.
Personalmente
credo che per credenti o non credenti, il mantenimento economico sia
della Chiesa, che della ricerca scientifica e tecnica (come prevede
l’art. 9 della Costituzione) sia di primaria importanza. Credo però che
vadano offerte le stesse opportunità sia alla ricca Chiesa che alla
povera scienza.
Vi propongo ora un video dove vengono messe in risalto le differenze fra 8 per mille e 5 per mille. Buona visione.
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Caccia, lo sport dove vince chi uccide di più
Sin
dall’antichità l’essere umano ha avuto bisogno di uccidere animali per
potersi sfamare. Nell’anno 1000 questa attività si chiamava caccia,
oggi si chiama sempre nello stesso modo. Però vi sono delle piccole ma
grandi differenze fra ieri e oggi. Prima si uccidevano animali per
bisogno, al giorno d’oggi è ancora in parte così. L’uomo non ha
bisogno della carne per poter vivere, ma una volta introdotta nella
propria dieta, nessuno (e dico nessuno) può farne almeno. Ma lasciando
stare la questione del cibo, vorrei soffermarmi sulla questione
“caccia”. Perché, ancora oggi, nonostante la vasta scelta di cibo
(anche a basso prezzo) l’uomo continua a cacciare? Cos’è diventata la
caccia? Un semplice hobby? Perché l’uomo (che tanto orgogliosamente si
definisce l’essere più evoluto) uccide altri esseri viventi? Forse per
passione, ma così diventa paragonabile a Hitler (che uccideva gli ebrei
solo per ideologia, o meglio pazzia) Uccidere 3 conigli o pescare un
pesce di grandi proporzioni è quasi un trofeo, ma non è così. I
cacciatori e i pescatori (pescatori per passione), sottraendo gli
animali al proprio ambiente, non fanno solo che danneggiare la natura,
la stessa natura a cui noi siamo debitori. Molti appassionati
dell’omicidio si lamentano dicendo che le leggi sono troppo
restrittive, e che ciò non permette a loro di “coltivare” il loro
hobby. Dal mio modestissimo punto di vista dico che la caccia è un
genocidio a cui noi dobbiamo porre rimedio subito. Occorre vietare la
caccia e punire chi, ancora oggi, uccide animali per passione. E’ una
vergogna dell’uomo, concludo dicendo “ABOLIAMO IL DIRITTO DI CACCIA E APPLICHIAMO I DIRITTI UNESCO DEGLI ANIMALI”.
venerdì 9 marzo 2012
CatilinaRai: invettiva contro la tirannide della banalità.
“Il canone televisivo o canone RAI è un'imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio italiano, indipendente dalla reale fruizione o dalla volontà di fruire dei programmi trasmessi dai vari operatori televisivi. Le entrate dello Stato derivanti da questa imposta sono devoluti direttamente alla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo italiano, cioè la Rai Radiotelevisione Italiana S.p.A..” (Da Wikipedia, alla quale rimando per la facilità di reperire utili informazioni in merito.)
Non si sfugge: il canone RAI è una tassa di possesso e, come tale, va pagato. Non è chiaro ai più perché le entrate che ne derivano spettino unicamente a Mamma Rai , ma è un risibile dettaglio.
E non è da ieri, né dal mese scorso che si disquisisce sull’opportunità di pagare o meno il feudale balzello al quale, nell’ultimo ventennio, sono stati opportunamente cambiati i connotati per non modificarne minimamente la sostanza: qualcosa dal sentore illiberale, che mantiene l’antico nome, come a ribadire il diritto divino ad esistere.
E’ variopinta la serie di pareri che si esprimono nel web, ed il più favorevole che mi sia capitato di leggere è “Se è una tassa, va pagata e basta”.
Lo dico anch’io, in effetti: lungi da me l’inneggiare alla rivolta fiscale. Anzi, chiarisco, a scanso di equivoci. Le tasse vanno pagate, ma discuterne si può e si deve. “E basta” , dunque, non lo condivido per niente.
C’è chi, come l’ADUC (Associazione per l Diritti degli Utenti e dei Consumatori) propone, sul proprio sito internet, una petizione per l’ abolizione del canone/tassa Rai, che secondo il testo della medesima, abusa di una posizione dominante. Mi pare legittimo, anzi, giusto.
Qualcun altro propone di privatizzare la Rai: che si ristabilisca la parità, perbacco.
No, non è esattamente così che la penso.
La dico tutta: a me la vecchia Mamma Rai, quella che combatteva attivamente l’analfabetismo, quella che faceva cultura e non sottocultura (ancorché settaria e spesso del segno opposto al mio) quella che educava, proponeva un po’ piaceva. Ma la vegliarda ha creduto di tenere il passo adeguandosi alle mode commerciali e per attirare l’attenzione ha fatto il verso all’adolescente del piano di sotto, con un risultato davvero stucchevole.
Così sono arrivati i serial che propinavano un modello di società spregiudicata, i talk show litigiosi ed urlati, maleducati ed irrispettosi, le domeniche pervase di luoghi comuni, i predicatori , gli opinionisti, la musica…ma è tutta lì la musica? E chi più ne ha, più ne metta.
A chi propone di disertare la gabella, si oppone chi argomenta che il canone nostrano è assai meno salato di quello dei vicini di casa. Beh, che razza di obiezione è questa? Il servizio che la tv di stato offre colà supera di cento lunghezze il nostro, e sarei contenta di corrispondere una simile cifra in cambio di un servizio che scimmiotti il loro. I nostri talent show hanno portato alle stelle una Susan Boyle? Conosce l’italiano medio l’esistenza di musicisti del calibro, per esempio, di Paolo Fresu, che riscuote la meritata notorietà all’estero? Sa dell’esistenza di…
No, ma a canzonette siamo forti! Anche a parolacce, ce la caviamo. Quanto a strapagare predicatori di ovvie trivialità poi…
“Vulgus vult decipi”…eh no!
Facciamo così, cambiamo marcia: esigiamo un “Servizio” come si deve, e paghiamolo, se vale. Usi la Rai, che a dire di molti incassa dalla pubblicità anche più di quel che necessita per quanto attualmente propina, i nostri sudati guadagni per darci quello che meritiamo. Non si pieghi alle logiche di mercato che appiattiscono la cultura, livellandola verso il basso, l’infimo. Ci proponga, una tantum, programmi interessanti, che ci facciano crescere culturalmente ed umanamente. Si ricordi delle minoranze acculturate, e le difenda. Né scordi di far progredire le maggioranze di scarsa scolarizzazione, se capita. Promuova i giovani di valore e riservi alle antiche icone la venerazione che spetta loro, rinunciando ad improbabili, anacronistici, muffosi ricicli.
La smetta, una buona volta, di inseguire quel viscidone dello “Share”, e non si permetta mai più di regalare i soldini dei contribuenti a scimmie urlatrici opportuniste e settarie, mistificatrici ed irriguardose.
Basta così?
giovedì 8 marzo 2012
Festa della donna?
Voglio proprio esagerare: oggi salto a piedi pari tutto il capitolo
delle rievocazioni, delle celebrazioni, del consumismo, delle trasgressioni codificate e della
retorica precotta di questi giorni.
Del resto “Ogni limite ha la sua pazienza”, diceva Totò: perché abusarne?
Non sta bene, lo so, non è politically correct affrontare la questione in questo modo. Però non intendo negare che le cose, per le donne, non vanno esattamente benone.
Ma invece dell’elenco delle violenze (vergognose ed innegabili, ma già egregiamente elencate da altri) e delle disparità (idem), invece del perché storico (tra l’altro, un falso storico) della festa e del fiore, invece dell’invettiva contro il postconsumismo ipocrita della mimosa e del cioccolatino, o dell’arringa contro i dopocena (degni del peggior addio al celibato) delle neoemancipate, maculate free climbers del tacco 15, invece delle tediose litanie sul misero genoma “xy” e le meraviglie del multitasking “xx” ( l’arringa in cui eccellono le tigri della kefiah), insomma, invece della solita tiritera trita e ritrita l’un contro l’altro armati, dico la mia.
Non sarà originale, ma…
E’ giusto denunciare con veemenza, lottare per i propri diritti. Si deve molto alle battaglie delle suffragette prima e delle femministe poi, e a loro va la nostra riconoscenza per i traguardi raggiunti per l’umanità.
Per l’umanità intera, è questo il punto.
E qui ci si doveva soffermare, riprendendo la strada verso il progresso, correggendo il tiro e cooperando con l’altro sesso, che dalle battaglie fatte dalle donne per le donne, aveva guadagnato come le donne (e ammettiamolo, capperi!).
L’altra metà: due metà di un uno. Pari dignità, meglio che parità.
Sotterrare l’ascia sarebbe stata forse la grande rivoluzione. Quella vera ed efficiente.
Ma si sa, “nessuno siamo perfetti”, ed è finita che tutto si è banalizzato nel sessismo . Nello scivolone, abbiamo guadagnato i peggiori difetti dell’altro sesso: meglio che niente?
Detesto il “maschismo” di rimbalzo (posso?), quella forma esacerbata di femminismo per cui il maschio è un cretino, ma “se rinasco, rinasco uomo”. Misogine più dei signori maschietti, le “maschiste” apostrofano l’altra donna al volante con epiteti poco edificanti, e se l’automobilista davanti commette un errore “Di sicuro è una donna”. Il che sottintende che “tutte le donne sono inette alla guida tranne la sottoscritta”: che dire? Fondamentalmente, è stupidità, ma la testosteronica signora in questione non avrà dubbi nel ritenersi emancipata, più “scafata” di quella cretinetti che...
A proposito, le quote rosa, come le definiamo? Io le vedo così: sottilmente razziste.
Del resto “Ogni limite ha la sua pazienza”, diceva Totò: perché abusarne?
Non sta bene, lo so, non è politically correct affrontare la questione in questo modo. Però non intendo negare che le cose, per le donne, non vanno esattamente benone.
Ma invece dell’elenco delle violenze (vergognose ed innegabili, ma già egregiamente elencate da altri) e delle disparità (idem), invece del perché storico (tra l’altro, un falso storico) della festa e del fiore, invece dell’invettiva contro il postconsumismo ipocrita della mimosa e del cioccolatino, o dell’arringa contro i dopocena (degni del peggior addio al celibato) delle neoemancipate, maculate free climbers del tacco 15, invece delle tediose litanie sul misero genoma “xy” e le meraviglie del multitasking “xx” ( l’arringa in cui eccellono le tigri della kefiah), insomma, invece della solita tiritera trita e ritrita l’un contro l’altro armati, dico la mia.
Non sarà originale, ma…
E’ giusto denunciare con veemenza, lottare per i propri diritti. Si deve molto alle battaglie delle suffragette prima e delle femministe poi, e a loro va la nostra riconoscenza per i traguardi raggiunti per l’umanità.
Per l’umanità intera, è questo il punto.
E qui ci si doveva soffermare, riprendendo la strada verso il progresso, correggendo il tiro e cooperando con l’altro sesso, che dalle battaglie fatte dalle donne per le donne, aveva guadagnato come le donne (e ammettiamolo, capperi!).
L’altra metà: due metà di un uno. Pari dignità, meglio che parità.
Sotterrare l’ascia sarebbe stata forse la grande rivoluzione. Quella vera ed efficiente.
Ma si sa, “nessuno siamo perfetti”, ed è finita che tutto si è banalizzato nel sessismo . Nello scivolone, abbiamo guadagnato i peggiori difetti dell’altro sesso: meglio che niente?
Detesto il “maschismo” di rimbalzo (posso?), quella forma esacerbata di femminismo per cui il maschio è un cretino, ma “se rinasco, rinasco uomo”. Misogine più dei signori maschietti, le “maschiste” apostrofano l’altra donna al volante con epiteti poco edificanti, e se l’automobilista davanti commette un errore “Di sicuro è una donna”. Il che sottintende che “tutte le donne sono inette alla guida tranne la sottoscritta”: che dire? Fondamentalmente, è stupidità, ma la testosteronica signora in questione non avrà dubbi nel ritenersi emancipata, più “scafata” di quella cretinetti che...
A proposito, le quote rosa, come le definiamo? Io le vedo così: sottilmente razziste.
mercoledì 7 marzo 2012
La cooperativa della libertà
La
Cooperativa Valle del Marro che prende il nome dall’omonimo fiume della
Piana di Gioia Tauro (RC), dove ha sede, favorito il commercio per la
prenza del porto. Il progetto nasce da un gruppo di giovani che
opponendosi all’etica e alla politica di sottomissione delle mafie
locali, decidono di dare una svolta alla loro vita, riscoprendo i sapori
e le tradizioni agricole della loro terra; con l'aiuto
dell'associazione "Libera" della Diocesi di Oppido-Palmi. Libera è un
associazione fondata nel 1995,che ha come scopo la sollecitazione alla
lotta contro le mafie, dedicata a promuovere con varie attività la
legalità, una tra queste è l'assegrazione dei beni confiscati per scopi
sociali. La cooperativa "Valle del Marro - Libera Terra" opera su questi
terreni confiscati che vengono utilizzati per la coltivazione
biologica, di prodotti esclusivamente concimati naturalmente. Melenzane,
peperoncini, olio extravergine di oliva e miele sono i prodotti che
vengono coltivati in questi terreni “conquistati”, proprio perché questi
giovani attraverso sudore e impegno costante riescono a portare avanti
il loro sogno di rendere migliore la loro bellissima terra. La
cooperativa si è prefissata come obbiettivi fondamentali: creare un
attività che produca lavoro attravero la coltivazione agricola,
promuovere l'unità e sensibilizzare alla legalità e alla lotta alle
mafie. Valle del Marro collabora anche con le scuole, per portare i
giovani non solo al riconoscimento del fenomeno mafioso, ma all’impegno
sociale. Questo progetto è un cammino verso la libertà dalla mafia.
Nonostante
le zone in cui il progetto ha luogo siano molto pericolose, e
nonostante abbiano ricevuto atti intimidatori e di violenza da parte
delle associazioni mafiose locali, non si sono abbattuti e hanno
continuato a portare avanti la loro politica giustiziera. E’ bello che
nella nostra società ci siano ancora persone che si impegnino in
qualcosa di importante e grande, ciò anche a dimostrazione che non tutti
i giovani sono sfaticati e non hanno voglia di lavorare e impegnarsi.
La fine della seconda Repubblica
Nel
1994 nasce quella che poi sarà ribattezzata dai media la seconda
Repubblica, che viene ufficializzata poi dalla stracciante vittoria
dell' imprenditore Silvio Berlusconi sui partiti di sinistra e
poi dalla crescita straordinaria della Lega nord Padania che già nel
’92 era entrata in Parlamento. Durante la seconda Rep. Si sono
susseguiti diversi governi più o meno discutibili, si parla però di Governi: Berlusconi,
D’Alema, Amato, Prodi e Dini. Personalità di grande rilievo nel mondo
politico attuale, basta citarne alcuni: Berlusconi, che è ancora oggi il leader del centro-destra, D’Alema anche lui è un pezzo grosso della sinistra e Amato, che è
il tecnico d’aria più importante del Pd. Ogni protagonista primario e
secondario di questo periodo politico italiano merita una biografia,
ognuno di essi è completamente differente l’uno dall’altro e ha
contribuito diversamente all’interpretazione pubblica della politica ( c’è chi la fa per interesse, chi invece per passione).
Dal
1994 al 2011 l’Italia è stata governata maggiormente dalla destra che
faceva riferimento a Forza Italia e, attualmente, al Pdl. L’Italia ha
così conosciuto un periodo peggiore di quello di “Mani Pulite” , che
aveva spazzato via Democristiani e socialisti ma anche molti molti
laici. Ovviamente è da ingenui puntare il dito solo contro il centro
destra, perché come già detto se si guardano le ultime legislature si
notano bene nomi come quelli di Prodi e Amato, che sicuramente di destra
non sono. Questo orrendo incubo ha portato l’Italia
sull’orlo del precipizio diverse volte e su diversi fronti. Destra e
sinistra hanno fatto perdere prestigio e umiltà al nostro Paese, che da
centro del mondo è, o meglio, era diventato deriso d’Europa. Tutto
questo ci porta drammaticamente indietro di qualche mese. Siamo nel
Novembre 2011, l’Italia sta per crollare, e un crollo italiano
rappresenterebbe il crollo dell’economia globale. Il governo Berlusconi
III è troppo debole per affrontare la crisi finanziaria europea e le
elezioni anticipate rappresentano un’alternativa poco credibile per i
nostri governanti. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nomina un
nuovo governo presieduto da Mario Monti. Il governo dei “banchieri”
(così chiamato dai maggiori tg nazionali) ha quindi il
compito di salvare la Nazione. La nomina di Monti a premier, per molti
giornalisti ed esperti, va ad inaugurare un nuovo periodo di
“transizione” che al suo termine metterà la parola fine a quello che è, o
forse fu, la seconda Repubblica.
Possiamo
quindi affermare che il tempo di Monti è un tempo di passaggio, che già
forse sta portando alcuni grandi cambiamenti, cambiamenti che possono
essere identificati nell’antipolitica, ma anche nella voglia dei cittadini di cambiare le cose e arrivare ad una soluzione tutti assieme. Un’opportunità per unirci tutti sotto un’unica bandiera, e speriamo che quella bandiera sia il tricolore italiano.
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I have a dream
Purtroppo non è così, poichè questi concetti razzisti, che nel ventunesiomo secolo dovrebbero essere stati del tutto debellati perlomeno dalle menti pensanti o comunque da qualsiasi individuo che voglia poter essere definito "persona", vengono addirittura politicizzati e strumentalizzati, con il silenzio di tutti (o quasi). Ne abbiamo un esempio in America, dove il candidato repubblicano Rick Santorum sta raccogliendo consensi con la sua "politica" improntata su una pseudo religiosità conservatrice che ovviamente non si smentisce neanche in questo caso e prende di mira i matrimoni gay, accostandoli alla poligamia ed accusandoli di essere avere ripercussioni sulle unioni eterosessuali. L'accettazione del "diverso", il rispetto per le idee e le aspirazioni altrui vengono del tutto messi da parte da questo cattolicesimo conservatore che è tutto meno che religione; che non rispetta ed accetta neanche il controllo che un individuo può esercitare sulla proprio vita (eutanasia) ed è contraria all'aborto anche in caso di stupro.
Un esempio di mentalità ugualmente deprecabili ma non altrettanto condite di spunti cristiani possiamo trovarle, senza andare tanto lontano, nel nostro paese; e ci sono fornite da uno dei partiti più discussi di tutti i tempi: la Lega. Il leader "padano" Umberto Bossi ha dichiarato in un intervista al corriere della sera in merito ai clandestini che approdano sulle nostre coste: "Prendiamoli a cannonate". In seguito a questa e a molte altre dichiarazioni di questo stampo la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) ha denunciato in un comunicato "gli esponenti della Lega Nord hanno fatto un uso particolarmente intenso della propaganda razzista e xenofoba [...]. Di seguito si ricorda che nel dicembre del 2004, Il tribunale di prima istanza di Verona ha giudicato colpevoli di incitamento all’odio razziale sei esponenti locali della Lega Nord, in relazione a una campagna organizzata per cacciare un gruppo di Sinti da un campo temporaneo sul territorio locale. Le sei persone furono condannate a sei mesi di prigione". Nonostante questi provvedimenti la lega continua a divulgare concetti xenofobi che non fanno altro che accrescere la paura primordiale ed atavica che è spesso insita nel volgo verso il "diverso da se" in generale, da qui il barbaro omicidio dei due senegalesi a firenze e l'assalto del campo Rom nella periferia di Torino per uno stupro inventato da una sedicenne.
Dopo questa analisi possiamo concludere che nell'uomo è da sempre insita una paura primordiale per il "diverso da se", e ci rendiamo conto che le persone meritevoli nella storia hanno sempre combattuto per debellarla e quelle deplorevoli hanno sempre cercato di sfruttarla come fattore di coesione fra le masse per ottenere consensi (Hitler). Siamo nel ventunesimo secolo, la storia dovrebbe averci a questo punto insegnato qualcosa, forse questa battaglia fra la parte peggiore e la parte migliore di noi essere umani non finirà mai, ma se vogliamo poterci definire "persone" dobbiamo cercare di rendere il mondo un posto migliore e di limitare l'influenza che questo tipo di persone hanno sul mondo, non di farli eleggere.
Nihil sub sole novi
E vogliamo analizzare cosa è accaduto in rai riguardo alle vicende Dandini e Santoro?. Non trovate strano che a nessuno piaccia parlare di questa clamorosa e ingiustificata estromissione di due grandi professionisti dell informazione e dello spettacolo dalla nostra emittente televisiva storica?.Ne parleremo noi, che non abbiamo pressioni esterne e conflitti di interessi (citando Santoro). Inizieremo col trattare il "caso" Dandini, conduttrice fino a poco tempo fa del brioso programma "parla con me", di cui aveva personalmente ideato il format, e che aveva intriso di tutta la sua più vivace e sagace verve satirica. In merito a questo programma il CDA (consiglio di amministrazione della rai) ha votato contro la proposta avanzata dal Direttore Generale, Lorenza Lei, che prevedeva il rinnovo del contratto alla Dandini, seppur con un taglio sensibile di costi di produzione. I 5 consiglieri di maggioranza hanno bocciato la proposta del DG, mentre i voti a favore sono stati quattro: tre dell'opposizione 1 e uno del presidente Paolo Garimberti; quest'ultimo ha dichiarato, subito dopo la votazione: "Decisione incomprensibile". Ci sentiamo molto rincuorati dal suo commento vero? e aspettate di leggere quello di Serena Dandini!: "L'unica soddisfazione di una giornata amara è di averli stanati.Mi hanno accusato di essere avida, di volere troppi autori ecc.. ma pezzo a pezzo abbiamo smontato ogni pretesto, ora il re è nudo e tutti hanno capito perché non andiamo in onda! Mi dispiace per l'azienda in cui abbiamo lavorato per decenni che, mai come adesso, è sotto occupazione politica.. (...). Analoga è la vicenda che è avvenuta per Michele Santoro, conduttore di Annozero, programma di approfondimento politico che ha generato polemiche in lungo e in largo. Dopo essere stato estromesso dalla Rai, il giornalista ha tentato di firmare un contratto con la7, ma questa trattativa ha avuto un esito fallimentare per via di un intervento esterno (come ha fatto chiamaramente capire Santoro). Dimostrando un' autentica voglia di svolgere un vero e proprio servizio pubblico di informazione per il bene di tutti l'ex conduttore di Annozero ha di recente fondato il sito internet: www.serviziopubblico.it che il 3 novembre darà il via alla sua piena attività con un nuovo programma.
Dopo aver esposto tutti questi fatti possiamo giungere alla logica conclusione che effettivamente vi siano dei consistenti tentativi di limitare la libera espressione, ma nonostante questo non bisogna arrendersi e bisogna continuare a lottare per preservare un diritto che ci spetta; e che faremo meglio a non dare più tanto per scontato.
Italialand nel passato
Gli italiani sono da sempre un popolo istintivo, passionale ed
orgoglioso. Questo concetto sembra (o almeno sembrava) essere una
sorta di luogo comune o di defizione ormai assodata, diffusa anche
negli altri paesi (tramite aneddoti, pregiudizi ed una consolidata
immaginazione collettiva). Ma è vera?. Ho tentato di trovare una
risposta a questa domanda a modo mio e mi sono accorta che la frase
possiede due diversi livelli interpretativi. Il primo,il più semplice è
riferito ad una dimensione puramente “animale” della persona, invece il
secondo dovrebbe potersi riferire ad una dimensione “sociale”
dell’individuo. Queste due accezioni sono diventate recentemente molto
più collegate che in passato, poiché nella moderna “strategia per la
sopravvivenza” è prima necessario avere una buona posizione sociale (che
garantisca soldi, contatti, conoscenze, beni) per poi crearci una
famiglia e mandarla avanti in maniera stabile(magari trovando il posto
di lavoro per i figli grazie alle conoscenze precedentemente
strette).Prendendo questa china gli italiani magari arrivano a sentirsi
dei “piccoli grandi imprenditori”appartenenti ad un elite e votano i
politici che apparentemente sembrano tutelare i loro interessi e quelli
della piccola casta a loro associata senza rendersi conto che siamo
tutti, più o meno ricchi o più o meno poveri, un popolo a cui sono stati
messi i “piedi in testa” dal gruppo di politici che ci siamo ostinati a
votare. Ma come, un popolo così orgoglioso accetta di farsi
schiacciare in questo modo? . Dove sono gli italiani dall’apparente
personalità istintiva e passionale quando si è reso ormai evidente che
il futuro, i diritti fondamentali della costituzione e in qualche misura
la stessa libertà sono messi in discussione? Dove è andato a finire
quel popolo vero che spinto dagli antichi ideali si è unito
centocinquant’anni fa? ue. Questi antichi ideali si sono estinti o sono
soltanto assopiti? Io sono ottimista e spero che siano andati
temporaneamente in letargo, lei che ne pensa?
Euro, cosa ne pensavano gli italiani nel 2011
Secondo un sondaggio di Demopolis per Ottoemezzo, a 10 anni
dall'introduzione dell'euro, la moneta unica viene vista come un fattore
negativo per il 57% degli intervistati, positivo per il 40 e come un
fattore neutro solamente dal 3%.
Alla domanda, "Vuole ritornare alla Lira", il 15% degli italiani rispondono si e il 75% invece risponde negativamente. "Non so" è la risposta di ben il 9% della popolazione, gli intervistati ribadiscono la debolezza delle sovranità nazionali, non in grado di gestire una moneta singola.
Per gli italiani, l'attuale crisi monetaria è frutto: della speculazione, per il 66% degli intervistati, eccessivo potere delle Banche, per il 58%, per la globalizzazione economica (53%) ed infine per una debolezza politica dell'unione (51%)
La percezione pubblica tocca anche l'argomento "Default". Per il 51% degli italiani, l'Italia è ancora a rischio ma di opinione opposta sono invece il 34% .
L'esecutivo Monti, per gli italiani, è servito a: una maggiore credibilità in Europa (75%), che non è però in linea con un maggiore peso nelle deciosioni effettive dell'Unione.
Ed infine, Demopolis va ad analizzare il sentimento pro-Europa che ha accumunato molti italiani in questi anni. Alla domanda: La sua fiducia nell'Europa unita è rimasta la stessa?. Hanno risposto di si il 57% degli intervistati e il 36%, dicono che la loro fiducia è effettivamente diminuita
Alla domanda, "Vuole ritornare alla Lira", il 15% degli italiani rispondono si e il 75% invece risponde negativamente. "Non so" è la risposta di ben il 9% della popolazione, gli intervistati ribadiscono la debolezza delle sovranità nazionali, non in grado di gestire una moneta singola.
Per gli italiani, l'attuale crisi monetaria è frutto: della speculazione, per il 66% degli intervistati, eccessivo potere delle Banche, per il 58%, per la globalizzazione economica (53%) ed infine per una debolezza politica dell'unione (51%)
La percezione pubblica tocca anche l'argomento "Default". Per il 51% degli italiani, l'Italia è ancora a rischio ma di opinione opposta sono invece il 34% .
L'esecutivo Monti, per gli italiani, è servito a: una maggiore credibilità in Europa (75%), che non è però in linea con un maggiore peso nelle deciosioni effettive dell'Unione.
Ed infine, Demopolis va ad analizzare il sentimento pro-Europa che ha accumunato molti italiani in questi anni. Alla domanda: La sua fiducia nell'Europa unita è rimasta la stessa?. Hanno risposto di si il 57% degli intervistati e il 36%, dicono che la loro fiducia è effettivamente diminuita
L'acqua in bottiglia, ecco la storia
Salve, oggi vorrei parlarvi dell'acqua. La storia dell'acqua in bottiglia.
In questo articolo troverete pochissime parole, vi lascio però alla visualizzazione di video che definirei: Completo, ottimo e utile per la popolazione.
Una solo cosa vorrei dirvi. Non tutto è come sembrea.
Buona visione!
IMU, ecco come funziona
Dal 1° gennaio 2012 arriva l'imposta municipale unica sugli immobili, applicabile su prima e seconda casa.
Aliquota Base Oscillazione Detrazioni
*Le oscillazioni variano in base all'esigenze di bilancio dei Comuni che ospitano gli immobili
Ecco a voi un pò di ironia (per sdrammatizzare)
Aliquota Base Oscillazione Detrazioni
PrimaCasa | 4xmille | Dal 2 al 6xmille* | 200 euro + 50 euro a figlio( sotto i 26 anni) per un max di 200 euro |
SecondaCasa | 7.6 xmille | -- | -- |
*Le oscillazioni variano in base all'esigenze di bilancio dei Comuni che ospitano gli immobili
Ecco a voi un pò di ironia (per sdrammatizzare)
Emissioni C02, ecco i dati 2011
Perchè non sappiamo far a meno delle auto, dei motori e ogni occasione è buona per comprare prodotti che UCCIDONO LA NATURA!
Ovviamente ogni popolo ha un peso diverso in questo scenario. Un Africano pesa molto di meno rispetto ad un cinese, un europeo è più leggero rispetto ad un americano e così via Il settimanale inglese più importante d'Europa, l'economist (the Economist), ha stilato recentemente una classifica dei 10 Paesi con maggiore emissione di Co2 in tutto il mondo prendendo in considerazione, fra le altre cose, numero di abitanti e la presenza o meno di industrie.
Ecco a voi la lista:
-1 Cina (6.87 milioni di tonnellate di Co2 emesse in un anno)
-2 Usa (5.19 milioni di tonnellate ) . Cina e Usa rappresentano il 47% della produzione di Co2 globale in un solo anno
-3 Russia (1.5 milioni di t.)
-4 Giappone
-5 Germania
-6 Canada
-7 Uk
-8 Australia
-9 Italia
-10 Francia
Tra il 1990 e il 2009, le emissioni cinesi sono aumemtate del 200% e quelle statunitensi del 6.7%. Paesi come il Cadana vedono aumentare le proprie emissioni del 20%
Molto più bravi sono stati gli italiani, che hanno ridotto le proprie emissioni (anche se leggermente), restando lontani dagli obbiettivi di Kyoto.
In casa Europa i primi della classe sono stati però i tedeschi (con un bel -20%) e gli inglesi (-13%)
I peggiori in Europa, manco a dirlo, sono stati gli spagnoli (+25%) e i greci (+35%
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