Nuovi tagli per evitare l'aumento dell'Iva dal 21% al 23%, che peserebbe sulla già grave recessione. Già si intravedono nuovi tagli nel settore scolastico e nelle forze dell'ordine. Ma perchè non eliminare le province ed accorpare i comuni più piccoli?
Le spese della politica e della burocrazia locale sono tante, troppe. Ma si possono sempre colpire dei settori strategici per la società e l'economia nazionale?
domenica 29 aprile 2012
domenica 22 aprile 2012
Casini e l'orgia dei moderati
Casini si prepara a formare un nuovo partito, il "Partito della Nazione", nuova casa dei moderati italiani di prima e seconda Repubblica. Da laici a cattolici, il partito che conoscerà la luce dopo le amministrative, sembra destinato a segnare una vera e propria svolta politica. Il Pdl, per bocca di Alfano, risponde alla, proposta/provocazione del leader centrista, promettendo delle svolte significative del "nuovo Pdl", che per prima cosa rifiuterà i rimborsi elettorali.
In casa Pd le cose sono molto doverse. Molti democratici, proprio come molti colleghi del Pdl, sono assai interessati alla proposta centrista, per la creazione di un vero e proprio "Terzo polo dei moderati".
Sul web molte sono le voci. C'è chi guarda con un certo interesse alla proposta centrista. Chi invece vuole una destra unita, con coalizione Pdl e Lega. Chi, ancora, vuole l'ex Ulivo o meglio una nuova colazione di centro-sinistra per l'Italia.
Le carte sono in mano ai rispettivi leader di Pd e Pdl.
Da un lato, Alfano, cerca di rimediare una nuova alleanza per il dopo Monti con la lega, dall'altro, Bersani, sta lavorando a qualcosa di non molto chiaro. Sarà che Bersani stia dialogando con Di Pietro e Vendola?
Ma io mo chiedo: è opportuno fare tanto chiasso per una proposta che arriva da un partito che detiene il 6% dei voti di tutti gli elettori italiani?
Il periodo è senza dubbio difficile per i partiti che vedono un indice di fiducia nei loro confronti appena del 2%, ma per carità la Dc nel 2012 non va proprio di moda
In casa Pd le cose sono molto doverse. Molti democratici, proprio come molti colleghi del Pdl, sono assai interessati alla proposta centrista, per la creazione di un vero e proprio "Terzo polo dei moderati".
Sul web molte sono le voci. C'è chi guarda con un certo interesse alla proposta centrista. Chi invece vuole una destra unita, con coalizione Pdl e Lega. Chi, ancora, vuole l'ex Ulivo o meglio una nuova colazione di centro-sinistra per l'Italia.
Le carte sono in mano ai rispettivi leader di Pd e Pdl.
Da un lato, Alfano, cerca di rimediare una nuova alleanza per il dopo Monti con la lega, dall'altro, Bersani, sta lavorando a qualcosa di non molto chiaro. Sarà che Bersani stia dialogando con Di Pietro e Vendola?
Ma io mo chiedo: è opportuno fare tanto chiasso per una proposta che arriva da un partito che detiene il 6% dei voti di tutti gli elettori italiani?
Il periodo è senza dubbio difficile per i partiti che vedono un indice di fiducia nei loro confronti appena del 2%, ma per carità la Dc nel 2012 non va proprio di moda
sabato 14 aprile 2012
Santanchè a la Zanzara, ecco il video
Ecco la telefonata della nota trasmissione radiofonica, la Zanzara, all'on. Santanchè
giovedì 12 aprile 2012
Novità dal nostro blog
Comunicazioni ai lettori: Il blog sta per cambiare nome e probabilmente anche url. Per maggiori informazioni, scrivete sulla nostra bacheca di facebook
martedì 10 aprile 2012
Il lavoro secondo la Guzzanti
Nel giorno in cui la recessione si fa sentire tramite le borse valori europee e lo spread, gli italiani invocano il lavoro. Lavoro che non c'è.
Nel video che vi proponiamo, vedrete delle...belle cose. Sì, belle cose.
Nel video che vi proponiamo, vedrete delle...belle cose. Sì, belle cose.
domenica 8 aprile 2012
Rosy Mauro, dimettiti!
Basta! Maroni vuole "Pulizia, pulizia , pulizia", bene iniziamo da Rosy Mauro. La leader del sindacato padano e vicepresidente del Senato della Repubblica, sottraendo i soldi del rimborso PUBBLICO ai partiti, si è pagata il diploma e la laurea, alla faccia della meritocrazia. BASTA!! Vogliamo delle ISTITUZIONI NORMALI, non dei bordelli!
Volete ancora una vicepresidentessa del Senato della Repubblica come questa?
Aderisci anche tu, clicca mi piace: VOGLIAMO LE DIMISSIONI DI ROSY MAURO, ORA!
Volete ancora una vicepresidentessa del Senato della Repubblica come questa?
Aderisci anche tu, clicca mi piace: VOGLIAMO LE DIMISSIONI DI ROSY MAURO, ORA!
sabato 7 aprile 2012
Bossi e i figli delle stelle
Dopo le
ultime scandalose notizie, i tempi della “Roma ladrona” sembrano essere finiti.
La lega, la pulita lega, sembra ormai un partito come tutti gli altri. Un
tesoriere con le mani lunghe, un segretario che, per carità, non sapeva niente
e una base incazzata. Beh, la lega è decisamente come gli altri, forse peggio: non dimentichiamolo, vuole l’indipendenza
della “Padania”. Bossi si è dimesso, il cerchio magico è sotto i riflettori dei
media e l’intero partito è controllato da un triumvirato. E’ la fine della lega? Lo
spero, decisamente. Dopo anni di affermazioni indecifrabili, come la lega ce l’ha duro (ma
cosa? Le donne non hanno il pene), gargarismi continui e proposte assurde (come
quella di distaccare la Lombardia dall’Italia) , il popolo italiano può,
dunque, pulirsi il culo con la bandiera della Padania che non c’è.
I leghisti, o meglio i vertici leghisti, sono sempre più simili ai loro colleghi campani e siciliani. La politica, dal nord al sud passando per il centro, è stata contaminata dalla fame dei soldi, e uno dei pochi partiti che, per cultura, si definiva “diverso dagli altri” sta facendo la stessa fine che è toccata ai democristiani qualche anno fa. Serve un vero e proprio cambiamento, che parta dal basso!
I leghisti, o meglio i vertici leghisti, sono sempre più simili ai loro colleghi campani e siciliani. La politica, dal nord al sud passando per il centro, è stata contaminata dalla fame dei soldi, e uno dei pochi partiti che, per cultura, si definiva “diverso dagli altri” sta facendo la stessa fine che è toccata ai democristiani qualche anno fa. Serve un vero e proprio cambiamento, che parta dal basso!
E’ arrivato
il momento di dire BASTA! I cittadini ITALIANI SONO STANCHI DEL ”SISTEMA
PARTITI” . I RIMBORSI ELETTORALI DATELI
AI PADRI E ALLE MADRI DELLE FAMIGLIE ITALIANE
giovedì 5 aprile 2012
Onore al merito
“Se si trattasse
ognuno a seconda del suo merito, chi potrebbe evitare la frusta?”
William
Shakespeare, "Amleto", 1602
Dice bene, il vecchio William! Ma lui, lui mica deve fare i conti con la leggenda metropolitana! Lui non ha metri e metri di letteratura vintage da sfatare, ed il buon J.J. Rousseau è, per sua fortuna, ancora nella macchina del tempo.
E’ a noi, invece, che tocca fare i conti con l’illusione buonista. Siamo noi che cerchiamo di scardinare la burokratja e buttare a mare il familismo amorale con una mossa sola.
Forse questo secondo “relitto”, merita una piccola digressione. Si tratta, in parole molto povere, di quel fenomeno per cui le società arretrate sono destinate a rimanere tali perché perseguono esclusivamente gli interessi della famiglia di origine a discapito della società. Sono dunque prive di morale (a-morali) e riflettono questa propria peculiarità sulla comunità intera. Un po’ come dire che “le donne sono tutte di malaffare, eccetto quelle della mia famiglia”. (!)
Ma veniamo al punto: quando dici “meritocrazia” guarda in faccia il tuo interlocutore e capirai di che pasta è fatto. Non trarre conclusioni, però, perché se paventa, potrebbe essere soltanto stato ben erudito da un valente profeta del luogo comune: se hai una sola speranza di salvarlo, giocatela.
Ora io scrivo e non vi vedo: a conti fatti, forse è un vantaggio.
Dicevamo “meritocrazia”.
Francamente non ho tanta voglia di enumerare la serie di scempiaggini che hanno portato all’appiattimento, al livellamento, al sotterramento di ogni merito per un malinteso senso di fratellanza e solidarietà. Non ho davvero voglia di raccontare chi e cosa ci ha condotti per strade tortuose a negare ciò che era sotto gli occhi di tutti. Nemmeno il come lo trovo più degno di interesse: sono cose trite e ritrite.
E poi, diciamocelo, così si rischia di scadere in discorsi “da curva”. Aberranti.
Mi accontenterò invece di porre una domanda a chi legge(tranquilli, niente di personale): promuovere la meritocrazia è un fatto puramente “etico” o anche “pratico”?
Dico la mia, e poi, chi vorrà…
E’ innegabile che per governare una nazione serva una classe dirigente. Che sia a pois o a quadretti, è marginale. Che sia invece degna del proprio ruolo, è basilare. Tralascio qui di motivare l’affermazione lapalissiana: non aspiro affatto a tediare alcuno.
Ora, per essere degni di un ruolo bisogna essere due cose: retti (o almeno tali sapersi mostrare) e in gamba. Capaci. Anzi, no: invertiamo l’ordine, funziona meglio. Primo: capaci. Secondo: retti.
Il motivo è assolutamente pratico: chi governa una nazione la deve far funzionare al meglio, per il bene assoluto della nazione, appunto.
Se la cosa appare troppo logica detta così, lo sembra meno quando scendiamo di livello, giù, più giù, fino a terra, fra i comuni mortali: noi.
E’ lì che si è diffusa la menzogna. E’ lì che qualcuno (non io, eh!) ha dipinto di color solidarietà, una grossa ingiustizia: il freno a mano.
Ora pare che il dire di rendere onore al merito voglia per forza significare di lasciare alla rupe Tarpea chi, per sua natura o sfortuna, di talenti ne ha pochini. Eccola lì la bugia, quella grossa.
Ma chi è che ci mette in testa di queste corbellerie? Chi l’ha mai detta una simile fanaticheria? Da quando in qua?
Promuovere l’eccellenza, non vuole affatto dire, come discettano fumosi, muffosi, ingannevoli vetero-veterani della comune, “chi ha censo/status”, ma al contrario, chi ha un “quid”. Significa perseguire il merito, scovarlo là dove si trova, dare valore all’intelligenza umana, aprirle la strada perché sia, perché faccia, perché dia, perché si esprima. Ognuno abbia, nel proprio piccolo, un’occasione. E poi…salti chi può!
Dov’è il peccato?
Il peccato sta nella cronica mancanza di fiducia nell’essere umano. Che io non credo affatto essere buono, né cattivo. Ma essere. Conoscere la sua natura ed imparare ad usarla, se serve, imbrigliarla, può portare innumerevoli vantaggi. Negarla, abbatterla, violentarla non può che portare al nulla.
Chi vuole, getti pure i suoi strali: io dico che promuovere l’eccellenza è funzionale all’eccellenza (fin lì ci eravamo arrivati tutti!) e alla normalità , e soprattutto a chi viaggia a scartamento ridotto. Chi è costretto a stare al traino, arriva prima se la locomotiva è buona.
Ma se in testa al treno mettiamo quella vecchia locomotiva rabberciata, perché ne “ha diritto”…ah, beh, allora…
Ho una proposta: cestiniamo tutti i dogmi precotti, il classismo spinto, il razzismo vero. Zavorra, piedi per terra e…sì, rendiamo finalmente onore al merito.
Può convenire più del “tre per due”.
Dice bene, il vecchio William! Ma lui, lui mica deve fare i conti con la leggenda metropolitana! Lui non ha metri e metri di letteratura vintage da sfatare, ed il buon J.J. Rousseau è, per sua fortuna, ancora nella macchina del tempo.
E’ a noi, invece, che tocca fare i conti con l’illusione buonista. Siamo noi che cerchiamo di scardinare la burokratja e buttare a mare il familismo amorale con una mossa sola.
Forse questo secondo “relitto”, merita una piccola digressione. Si tratta, in parole molto povere, di quel fenomeno per cui le società arretrate sono destinate a rimanere tali perché perseguono esclusivamente gli interessi della famiglia di origine a discapito della società. Sono dunque prive di morale (a-morali) e riflettono questa propria peculiarità sulla comunità intera. Un po’ come dire che “le donne sono tutte di malaffare, eccetto quelle della mia famiglia”. (!)
Ma veniamo al punto: quando dici “meritocrazia” guarda in faccia il tuo interlocutore e capirai di che pasta è fatto. Non trarre conclusioni, però, perché se paventa, potrebbe essere soltanto stato ben erudito da un valente profeta del luogo comune: se hai una sola speranza di salvarlo, giocatela.
Ora io scrivo e non vi vedo: a conti fatti, forse è un vantaggio.
Dicevamo “meritocrazia”.
Francamente non ho tanta voglia di enumerare la serie di scempiaggini che hanno portato all’appiattimento, al livellamento, al sotterramento di ogni merito per un malinteso senso di fratellanza e solidarietà. Non ho davvero voglia di raccontare chi e cosa ci ha condotti per strade tortuose a negare ciò che era sotto gli occhi di tutti. Nemmeno il come lo trovo più degno di interesse: sono cose trite e ritrite.
E poi, diciamocelo, così si rischia di scadere in discorsi “da curva”. Aberranti.
Mi accontenterò invece di porre una domanda a chi legge(tranquilli, niente di personale): promuovere la meritocrazia è un fatto puramente “etico” o anche “pratico”?
Dico la mia, e poi, chi vorrà…
E’ innegabile che per governare una nazione serva una classe dirigente. Che sia a pois o a quadretti, è marginale. Che sia invece degna del proprio ruolo, è basilare. Tralascio qui di motivare l’affermazione lapalissiana: non aspiro affatto a tediare alcuno.
Ora, per essere degni di un ruolo bisogna essere due cose: retti (o almeno tali sapersi mostrare) e in gamba. Capaci. Anzi, no: invertiamo l’ordine, funziona meglio. Primo: capaci. Secondo: retti.
Il motivo è assolutamente pratico: chi governa una nazione la deve far funzionare al meglio, per il bene assoluto della nazione, appunto.
Se la cosa appare troppo logica detta così, lo sembra meno quando scendiamo di livello, giù, più giù, fino a terra, fra i comuni mortali: noi.
E’ lì che si è diffusa la menzogna. E’ lì che qualcuno (non io, eh!) ha dipinto di color solidarietà, una grossa ingiustizia: il freno a mano.
Ora pare che il dire di rendere onore al merito voglia per forza significare di lasciare alla rupe Tarpea chi, per sua natura o sfortuna, di talenti ne ha pochini. Eccola lì la bugia, quella grossa.
Ma chi è che ci mette in testa di queste corbellerie? Chi l’ha mai detta una simile fanaticheria? Da quando in qua?
Promuovere l’eccellenza, non vuole affatto dire, come discettano fumosi, muffosi, ingannevoli vetero-veterani della comune, “chi ha censo/status”, ma al contrario, chi ha un “quid”. Significa perseguire il merito, scovarlo là dove si trova, dare valore all’intelligenza umana, aprirle la strada perché sia, perché faccia, perché dia, perché si esprima. Ognuno abbia, nel proprio piccolo, un’occasione. E poi…salti chi può!
Dov’è il peccato?
Il peccato sta nella cronica mancanza di fiducia nell’essere umano. Che io non credo affatto essere buono, né cattivo. Ma essere. Conoscere la sua natura ed imparare ad usarla, se serve, imbrigliarla, può portare innumerevoli vantaggi. Negarla, abbatterla, violentarla non può che portare al nulla.
Chi vuole, getti pure i suoi strali: io dico che promuovere l’eccellenza è funzionale all’eccellenza (fin lì ci eravamo arrivati tutti!) e alla normalità , e soprattutto a chi viaggia a scartamento ridotto. Chi è costretto a stare al traino, arriva prima se la locomotiva è buona.
Ma se in testa al treno mettiamo quella vecchia locomotiva rabberciata, perché ne “ha diritto”…ah, beh, allora…
Ho una proposta: cestiniamo tutti i dogmi precotti, il classismo spinto, il razzismo vero. Zavorra, piedi per terra e…sì, rendiamo finalmente onore al merito.
Può convenire più del “tre per due”.
Scandalo lega, soldi alla famiglia Bossi
Roma, 5 apr. (TMNews) - Si allarga lo scandalo legato all'ex tesoriere
della Lega Francesco Belsito, con le rivelazioni emerse dagli atti
dell'inchiesta: nelle intercettazioni dei carabinieri del Noe, a quanto
riporta la stampa oggi, Belsito parla anche di numerose "elargizioni" ai
figli di Umberto Bossi e alla vicepresidente del partito, Rosy Mauro,
con i fondi distratti dalla tesoreria della Lega. Più precisamente
secondo il Corriere della Sera: "i costi di tre lauree pagati con i
soldi della Lega"; "I soldi per il diploma" di Renzo Bossi; e ancora
l'affitto di automobili per Riccardo Bossi fra cui una Porsche, i
decreti ingiuntivi e l'avvocato per lo stesso riccardo, 300.000 euro
destinati alla scuola Bosina di varese per Manuela Marrone, moglie di
Bossi, "l'ultima macchina del Principe, 50.000 euro", altri soldi per la
ristrutturazione della casa di Gemonio di Umberto Bossi. Ma anche
denaro a Rosy Mauro fra cui 200-300.000 euro che sarebbero stati dati al
sindacato padana Sinpa. Questo emergerebbe dagli sfoghi di Belsito con
l'impiegata della Lega Nadia Dagrada.
Belsito, che si è dimesso, è indagato per appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato per l'uso dei rimborsi elettorali. Secondo i Pm ha distratto soldi pubblici per sostenere "i costi della famiglia Bossi". Ma nessuno crede che, all'indomani dell'inchiesta giudiziaria che ha travolto la Lega, la vicenda si possa chiudere con un semplice avvicendamento.
La vera posta in questione è la ridefinizione dei rapporti di forza interni all'indomani del terremoto provocato da uno dei personaggi cardine dei "cerchisti" e in ultima analisi la successione alla leadership di Bossi.
Ed è proprio sull'opportunità di celebrare presto il Congresso federale della Lega che si concentra lo scontro interno in queste ore. Tra chi ha l'interesse a mantenere lo statu quo, e chi chiede, come l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni, rinnovamento completo: "Dobbiamo fare subito pulizia - ha scritto l'ex ministro oggi su Facebook - chi ha tradito la fiducia dei militanti deve essere cacciato, senza guardare in faccia a nessuno. La Lega è un grande movimento, patrimonio di tutti i militanti onesti. Troviamo subito in noi la forza per rinnovarci e per ripartire più forti di prima".
Tra chi ha partecipato alla segreteria politica in via Bellerio nessuno sa, o vuole far sapere, il motivo dell'inusuale abbandono dell'incontro da parte di Umberto Bossi, poco dopo metà seduta. Ma non viene nascosto che il leader sente una "forte pressione" per la vicenda Belsito, che ha scaraventato lui e la sua famiglia sulle prime pagine dei giornali. Opposto l'atteggiamento di Maroni, che martedì aveva disertato il vertice fissato subito dopo la notizia dell'inchiesta, mentre ieri lo ha presidiato fino alla fine, in assenza del capo.
Oggi la scelta del tesoriere. Sarebbero tre i nomi più accreditati. Bruno Caparini, bresciano, leghista della vecchia guardia; Silvia Comaroli, deputata cremonese membro della Commissione Finanza della Camera; Stefano Stefani, deputato, presidente Commissione Affari esteri.
Da parte sua, la Padania oggi difende il leader: "L'assalto finale del sistema" è il titolo di prima pagina. "L'intreccio di politica, magistratura, media. Una bufera per mettere il bavaglio all'unica voce scomoda. Il Corroccio si stringe attorno al Segretario, Renzo e Riccardo Bossi: mai preso soldi dalla Lega".
rcc-aqu
Belsito, che si è dimesso, è indagato per appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato per l'uso dei rimborsi elettorali. Secondo i Pm ha distratto soldi pubblici per sostenere "i costi della famiglia Bossi". Ma nessuno crede che, all'indomani dell'inchiesta giudiziaria che ha travolto la Lega, la vicenda si possa chiudere con un semplice avvicendamento.
La vera posta in questione è la ridefinizione dei rapporti di forza interni all'indomani del terremoto provocato da uno dei personaggi cardine dei "cerchisti" e in ultima analisi la successione alla leadership di Bossi.
Ed è proprio sull'opportunità di celebrare presto il Congresso federale della Lega che si concentra lo scontro interno in queste ore. Tra chi ha l'interesse a mantenere lo statu quo, e chi chiede, come l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni, rinnovamento completo: "Dobbiamo fare subito pulizia - ha scritto l'ex ministro oggi su Facebook - chi ha tradito la fiducia dei militanti deve essere cacciato, senza guardare in faccia a nessuno. La Lega è un grande movimento, patrimonio di tutti i militanti onesti. Troviamo subito in noi la forza per rinnovarci e per ripartire più forti di prima".
Tra chi ha partecipato alla segreteria politica in via Bellerio nessuno sa, o vuole far sapere, il motivo dell'inusuale abbandono dell'incontro da parte di Umberto Bossi, poco dopo metà seduta. Ma non viene nascosto che il leader sente una "forte pressione" per la vicenda Belsito, che ha scaraventato lui e la sua famiglia sulle prime pagine dei giornali. Opposto l'atteggiamento di Maroni, che martedì aveva disertato il vertice fissato subito dopo la notizia dell'inchiesta, mentre ieri lo ha presidiato fino alla fine, in assenza del capo.
Oggi la scelta del tesoriere. Sarebbero tre i nomi più accreditati. Bruno Caparini, bresciano, leghista della vecchia guardia; Silvia Comaroli, deputata cremonese membro della Commissione Finanza della Camera; Stefano Stefani, deputato, presidente Commissione Affari esteri.
Da parte sua, la Padania oggi difende il leader: "L'assalto finale del sistema" è il titolo di prima pagina. "L'intreccio di politica, magistratura, media. Una bufera per mettere il bavaglio all'unica voce scomoda. Il Corroccio si stringe attorno al Segretario, Renzo e Riccardo Bossi: mai preso soldi dalla Lega".
rcc-aqu
domenica 1 aprile 2012
Cos'è la destra? Cos'è la sinistra?
Ai tempi di Monti, cos'è la destra e cos'è la sinistra?
Una sola cosa è sicura, destra e sinistra sono schieramenti del vecchio secolo. Occorre rinnovarli o cambiarli del tutto?
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