domenica 11 marzo 2012

Qualche domanda sulla violenza sulle donne..

Qualche domanda contro corrente a proposito della violenza sulle donne.
Non passa giorno senza che le cronache non  riportino qualche delitto che vede donne come vittime, vittime della violenza perpetrata da parte di compagni, mariti, attuali o ex- Davanti a tanta violenza tra le mura domestiche, io non posso non chiedermi se siamo circondate da migliaia da di Dr. Jeckyll e Mr. Hyde, o se le donne non sanno, o purtroppo spesso non vogliono, leggere certi comportamenti degli uomini con cui si accompagnano. Spesso si tratta di donne con due o tre figli: possibile che si possa avere una vita sessuale assidua con un uomo e non accorgersi che si ha a che fare con qualcuno il cui equilibrio pisco-emotivo non è propriamente stabile? Con un violento capace di massacrare di botte? Con un potenziale assassino e scambiarlo per un uomo affidabile, con cui fare figli e dividere il proprio corpo??? Si può vivere con un marito incestuoso, e non accorgersene, o addirittura chiudere gli occhi, e spesso essere silenziosamente conniventi e prime nemiche delle figlie vittime?? Io non credo che tutti quegli uomini che perpetrano violenze e delitti contro le donne abbiano due personalità, di cui una, quella oscura, talmente celata da non potersi individuare nemmeno in anni di intima convivenza, e la risposta che mi do non mi piace… E’ una risposta che, senza mettere in discussione il concetto di vittima e carnefice, mette in discussione la responsabilità individuale di ciascuna di noi, dopo che anni di rivendicazioni di indipendenza e “gestione della propria fisicità” hanno (forse) liberato la donna dal tabù della verginità, hanno reso la contraccezione facile alla portata di tutte,  hanno sdoganato, specialmente presso la generazione adolescenziale, il tabù della promiscuità sessuale, ha dato via libera ad una libertà sessuale fisica che, purtroppo, ha portato molte donne, di tutte le classi sociali, a consegnare sé stesse al primo venuto, leggendone solo i messaggi del corpo ma non quelli della mente.

1 commento:

  1. Anonimo3/24/2012

    Ci si potrebbe anche domandare: dove sono le famiglie di origine di queste donne? Nemmeno loro vedono, sentono, "annusano" niente? Come fanno a pensare che la cosa non riguardi anche loro? Come fanno a non intervenire in difesa di chi, magari, è talmente impaurita e soggiogata da non osare ribellarsi per paura di ritorsioni ancora peggiori?

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