Accorpamento delle province, ecco tutti i dettagli
Il governo punta a
dimezzare il numero delle province italiane, da tempo definite "inutili
e dannose" per il benessere economico e istituzionale italiano. Si mira
dunque all'accorpamento delle province più piccole, che non rispettino
almeno uno dei due criteri seguenti: dimensione demografica e
dimensione territoriale
Entro 10 giorni dall'approvazione del decreto da parte
del Governo, l'esecutivo stesso dovrà emanare una delibera che stabilirà
in particolare i criteri di abolizione/accorpamento. Entro il 2014, inoltre,
verranno istituite le tanto famose "città metropolitane" (fra cui:
Roma, Milano, Torino , Genova e Venezia) che assorbiranno i poteri delle
rispettive province
Ecco le province a rischio secondo i parametri espressi
da Patroni Griffi (sono escluse naturalmente le 5 regioni speciali):
Pescara, Teramo, Matera, Crotone, Vibo Valentia, Benevento, Ferrara,
Modena, Reggio Emilia, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Piacenza, Rieti,
Latina, Savona, Imperia, La Spezia, Lecco, Lodi, Macerata, Ascoli,
Fermo, Isernia, Vercelli, Biella, Asti, Verbano-Cusio-Ossola, Taranto,
Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Pisa, Grosseto, Siena, Lucca, Arezzo,
Livorno, Prato, Pistoia, Massa, Terni, Rovigo.
Qualora il governo decidesse di restringere ulteriormente i criteri, le province da sopprimere salirebbero a una sessantina
>Condivido!!
RispondiEliminaLe prov sono inutili..meglio abolirle tutte!!!!
Non ci sarà nessun risparmio dall'accorpamento delle province ma maggiori costi e disagi per i cittadini perché si vengono a creare mega province ingovernabili. Se sono inutili come ritengono molti vanno abolite tutte le province e non bisogna fare due pesi e due misure come si sta facendo in questo caso.
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