
Più duro il commento del titolare dello Sviluppo economico Corrado Passera. "Il giudizio di Moody's è del tutto ingiustificato e fuorviante perché non tiene conto del grande lavoro che il Paese sta facendo" è stata la risposta alla decisione di Moody's di tagliare il rating dei titoli di Stato italiani di due gradini, da A3 a Baa2, confermando le prospettive negative a causa del rischio contagio da parte di Spagna e Grecia. "Pochi paesi - ha affermato - possono dire di aver messo in moto un impegno così garantente in termini di conti pubblici e di riforme strutturali".
Secondo Moody's, L'Italia rischia di "conoscere un ulteriore brusco aumento dei suoi costi di finanziamento o la perdita dell'accesso al mercato... a causa di una fiducia dei mercati sempre più fragile e di un rischio contagio da parte di Grecia e Spagna". Nel comunicato, l'agenzia di rating ha infatti aggiunto: "si è aggravato il rischio di un'uscita della Grecia dell'euro e il sistema bancario spagnolo subirà perdite maggiori di quelle previste e le sfide della Spagna per finanziarsi sono maggiori di quelle finora ammesse".
L'agenzia evidenzia quindi per l'Italia un "peggioramento delle prospettive economiche a breve termine, a causa di una crescita debole e di un'alta disoccupazione, che alimentano il rischio di un fallimento nell'opera di consolidamento di bilancio". Un tale fallimento potrebbe poi tradursi per il Paese nell'impossibilità di "finanziarsi sui mercati finanziari".
Tuttavia Moody's riconosce come le riforme avviate dal governo di Mario Monti abbiano "le potenzialità" di migliorare le prospettiva di crescita a lungo termine e le prospettive di bilancio. Ma ci sono anche rischi "concreti" che pesano sull'applicazione di queste riforme, motivando così la conferma dell'outlook negativo. "Una piena applicazione delle riforme economiche potrebbe portare il Paese a una prospettiva di stabilità", ha scritto ancora Moody's.
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