venerdì 6 luglio 2012

Accorpamento delle province, ecco tutti i dettagli

Il governo punta a dimezzare il numero delle province italiane, da tempo definite "inutili e dannose" per il benessere economico e istituzionale italiano. Si mira dunque all'accorpamento delle province più piccole, che non rispettino almeno uno dei due criteri seguenti: dimensione demografica   e dimensione territoriale

Entro 10 giorni dall'approvazione del decreto da parte del Governo, l'esecutivo stesso dovrà emanare una delibera che stabilirà in particolare i criteri di abolizione/accorpamento. Entro il 2014, inoltre, verranno istituite le tanto famose "città metropolitane" (fra cui:  Roma, Milano, Torino , Genova e Venezia) che assorbiranno i poteri delle rispettive province

Ecco le province a rischio secondo i parametri espressi da Patroni Griffi (sono escluse naturalmente le 5 regioni speciali): Pescara, Teramo, Matera, Crotone, Vibo Valentia, Benevento, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Piacenza, Rieti, Latina, Savona, Imperia, La Spezia, Lecco, Lodi, Macerata, Ascoli, Fermo, Isernia, Vercelli, Biella, Asti, Verbano-Cusio-Ossola, Taranto, Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Pisa, Grosseto, Siena, Lucca, Arezzo, Livorno, Prato, Pistoia, Massa, Terni, Rovigo.
Qualora il governo decidesse di restringere ulteriormente i criteri, le province da sopprimere salirebbero a una sessantina

 

2 commenti:

  1. Anonimo7/07/2012

    >Condivido!!
    Le prov sono inutili..meglio abolirle tutte!!!!

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  2. Anonimo7/07/2012

    Non ci sarà nessun risparmio dall'accorpamento delle province ma maggiori costi e disagi per i cittadini perché si vengono a creare mega province ingovernabili. Se sono inutili come ritengono molti vanno abolite tutte le province e non bisogna fare due pesi e due misure come si sta facendo in questo caso.

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