"L'esperienza Monti è conclusa", a dirlo il leader del centrodestra, Angelino Alfano. Dopo una riunione con i capogruppi Pdl, Gasparri e Cicchitto, al Quirinale con il Presidente Napolitano il segretario PdL afferma inoltre che :"Noi abbiamo voluto e acconsentito la nascita di
questo governo. Berlusconi ha detto sì sperando che le cose andasero
meglio e ora siamo qui a dire che l'esperienza del governo è conclusa". Dopo queste contestate affermazioni sono partite delle consultazioni fra i partiti della maggioranza che vedono come direttore e arbitro superiore lo stesso Presidente della Repubblica che, più volte, ha invitato il Parlamento a rispettare la scadenza naturale della legislatura e ad assumere un comportamento rispettoso e responsabile nei confronti del Paese.
Nonostante gli sforzi della strana maggioranza e del Capo dello Stato, la morte politica del governo è ormai sancita, soprattutto dopo l'astensione del Pdl al voto di fiducia posto dal governo durante la giornata di ieri. A tuonare contro la decisione astensionista adottata dal partito di Berlusconi sono Bersani e Casini che bollano tale comportamento come qualcosa di "irresponsabile". Il leader del centrosinistra, Bersani, rassicura il Capo dello Stato dicendo che: "Il Partito democratico garantisce la lealtà al governo guidato da Mario
Monti"
L'aria che tira è poco favorevole per il governo che, in un periodo come questo, non può permettersi brutti scherzi. Lo stato di agitazione è testimoniato anche dallo spread che schizza a 324 punti base e dal crollo della borsa di Milano che cede l'1.20%.
L'incertezza politica che caratterizza l'Italia in queste ore è la causa di una particolare preoccupazione da parte dell'Ocse che, tramine le parole del suo capo economista, ammette che: "Il recente calo degli spread dipende da due fattori. Il primo è
il miglioramento del sistema di governo della zona euro: la possibilità
per la Bce di comprare titoli sovrani e la speranza di una soluzione
definitiva per la Grecia. Ma l'altro fattore era la convinzione degli
investitori che in Italia, dopo il governo di Mario Monti, con o senza
il suo coinvolgimento diretto si sarebbero continuate le sue politiche".
venerdì 7 dicembre 2012
Berlusconi si riprende il Popolo delle Libertà.
(AGI) - Roma, 6 dic. - La dead line e' il 17 dicembre, quando
scadra' il pagamento dell'ultima rata dell'Imu. Silvio
Berlusconi non vuole ripresentarsi per la sesta volta davanti
agli italiani a chiedere di riconsegnargli la guida del Paese
con l'accusa di aver 'strozzato' le famiglie. Dobbiamo
'sganciarci' definitivamente prima di quella data, e'
l'imperativo.
Il CdM approva il decreto sull'incandidabilità
Il cerino, per ora, e' nelle mani di Mario Monti:
sta a lui, e' il ragionamento svolto dal Cavaliere e dallo
stato maggiore del Pdl nel lungo 'caminetto di guerra' a
palazzo Grazioli, decidere il da farsi. Se vuole 'arroccarsi' a
palazzo Chigi sappia che non avra' piu' i nostri voti. L'ex
premier e i fedelissimi sono convinti che il Professore non ci
stara' a farsi logorare per mesi, con la consapevolezza di non
avere piu' i numeri per approvare alcun provvedimento, salvo
naturalmente la legge di stabilita'.
Napolitano chiede calma e vuole la legge di stabilita'
La strategia berlusconiana
e' di non arrivare allo strappo ma concordare un'uscita di
scena 'dolce' di Monti, senza un voto di sfiducia in
Parlamento. Condizione non negoziabile il via libera
all'election day il 10 e l'11 marzo (fatta eccezione per il
Lazio, che andra' al voto a febbraio). Sul punto, viene
spiegato, Berlusconi e il partito sono irremovibili: non si
puo' andare oltre e non si puo' votare per le regionali e per
le politiche in due momenti distinti.
Lo strappo di Frattini, "voto la fiducia al governo"
Se, tuttavia, il
presidente del Consiglio e il Quirinale dovessero 'impuntarsi',
se dovessero - viene spiegato - non tenere in debito conto il
"segnale chiaro" che il Pdl ha oggi inviato a palazzo Chigi e
Colle, allora il partito di via dell'Umilta' agira' di
conseguenza, facendo cadere il governo. Berlusconi prepara gia'
il discorso della ridiscesa in campo: l'intenzione sarebbe di
presentarsi in aula alla Camera in occasione del voto finale
sulla legge di stabilita' e annunciare la ricandidatura a
premier, spiegando davanti alle telecamere, nell'aula di
Montecitorio, di essere costretto a tornare in prima linea per
salvare il Paese dal baratro di una recessione che rischia di
non aver fine e in cui l'attuale esecutivo ha condotto
l'Italia.
In quell'occasione, viene riferito, se Monti o
Napolitano non avessero gia' indicato la data del voto, il
Cavaliere spiegherebbe agli italiani i motivi per cui il Pdl
stacca la spina al governo. La situazione, spiegano da via
dell'Umilta', e' precipitata ieri, dopo il lungo sfogo di
Berlusconi e l'amarezza, presto sfociata in rabbia, nel vedere
che esponenti Pdl da lui 'creati' erano pronti a voltargli le
spalle. Basta, torno in campo e mi riprendo il partito. Da li'
la linea dura, fino alla decisione di considerare chiusa
l'esperienza Monti e di dirlo chiaramente con i voti di fiducia
di oggi sia al diretto interessato che all'inquilino del Colle
piu' alto.
Dunque, con un colpo definitivo di spugna Berlusconi
cancella le primarie, riduce al nulla le aspirazioni di chi,
nel Pdl, riteneva di poter fare a meno di lui e si riprende il
partito: d'ora in poi decido io, e' il refrain. Il che vuol
dire decido io le candidature. Per il momento, viene spiegato,
il Cavaliere avrebbe accantonato l'idea di procedere con lo
'spacchettamento'. Ma e' un'opzione che resta in campo e che
potrebbe essere la naturale conseguenza delle decisioni sulle
liste. Gli ex An chiedono garanzie sul 'peso' dell'area di
destra. Ma sono in molti a fibrillare dopo l'annuncio della
rentree del Cavaliere.
Temono i filo-montiani, ma anche l'area
vicina a Cl (per alcuni scontato il passaggio al centro) e
quegli ex azzurri contrari a un ritorno di Berlusconi.
L'allarme rosso diventa evidente nello sfogliare le tante dichiarazioni a favore della ridiscesa in campo che si susseguono per tutta la giornata (e spicca la differenza con le 'sole' undici fatte in occasione della sentenza di condanna Mediaset di cui si e' lamentato proprio ieri l'ex premier).
Insomma, il partito si 'riallinea' e sceglie di essere nuovamente al fianco del Cavaliere. E poiche' le chance di una vera riforma elettorale sono praticamente nulle, nel Pdl sono tutti consapevoli che il deus ex machina del destino dei parlamentari sara' di nuovo Berlusconi.
L'allarme rosso diventa evidente nello sfogliare le tante dichiarazioni a favore della ridiscesa in campo che si susseguono per tutta la giornata (e spicca la differenza con le 'sole' undici fatte in occasione della sentenza di condanna Mediaset di cui si e' lamentato proprio ieri l'ex premier).
Insomma, il partito si 'riallinea' e sceglie di essere nuovamente al fianco del Cavaliere. E poiche' le chance di una vera riforma elettorale sono praticamente nulle, nel Pdl sono tutti consapevoli che il deus ex machina del destino dei parlamentari sara' di nuovo Berlusconi.
Certo, non tutti si
'riallineano'. Ad esempio, al Senato Pisanu non si allinea e
vota la fiducia. Cosi' fa Frattini alla Camera. Malumori
vengono poi registrati anche tra gli ex An, tra cui Meloni e
Alemanno. Ma qualche mal di pancia emerge pure tra gli ex Fi.
Gongolano i 'falchi, le 'amazzoni' e le 'pasionarie'. Cede, invece, ai 'desiderata' berlusconiani Gianni Letta, che fino a ieri - ma secondo rumors lo avrebbe ribadito anche oggi - ha sconsigliato l'ex premier a compiere il grande passo. Intanto il Cavaliere studia le prossime mosse: il primo passo e' il 'reset' del partito, azzeramento delle cariche e cambio di nome e simbolo.
Gongolano i 'falchi, le 'amazzoni' e le 'pasionarie'. Cede, invece, ai 'desiderata' berlusconiani Gianni Letta, che fino a ieri - ma secondo rumors lo avrebbe ribadito anche oggi - ha sconsigliato l'ex premier a compiere il grande passo. Intanto il Cavaliere studia le prossime mosse: il primo passo e' il 'reset' del partito, azzeramento delle cariche e cambio di nome e simbolo.
Facce nuove, meno apparato, meno sovrastrutture. Per
il lancio si pensa - ma e' ancora in una fase embrionale - a
una convention. Ancora da stabilire, invece, l'assetto: "il
capitano c'e', e' Berlusconi - spiega un ex ministro - ora
dobbiamo decidere se andare con una, due o tre punte". Nulla di
deciso, quindi, sul futuro di Alfano che, secondo alcuni,
dovrebbe restare segretario, ma prima rimettendo l'incarico
nelle mani di Berlusconi. Poi c'e' la campagna elettorale: il
Cavaliere intende condurla tutta all'attacco, contro il governo
Monti, contro l'Europa e i suoi diktat. Il canovaccio lo ha
svelato lo stesso ex premier nella nota diffusa ieri sera.
Il governo sta crollando, venti di crisi sempre più vicini
Roma, 7 dic. (TMNews) - Il segretario del Pdl, Angelino Alfano e i
capigruppo di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri,
sono saliti al Quirinale per un colloquio con il presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano.
L'incontro si è reso necessario dopo lo strappo compiuto ieri dal Pdl nei confronti del governo, astenendosi dal voto di fiducia in tutte e due le Camere. L`ex ministro e deputato del Pdl, Renato Brunetta, in un'intervista a Libero ha ribadito: "La partita è chiusa. Dei tre partiti che sostenevano il governo Monti, Pdl, Pd e Terzo polo, adesso uno viene meno: il Pdl. Il partito di maggioranza relativa".
L'improvvisa instabilità dell'Italia è fonte di preoccupazione per i mercati e l'Ocse ha avvertito di non lasciare la linea Monti: "Il recente calo degli spread dipende da due fattori. Il primo è il miglioramento del sistema di governo della zona euro". Ma l'altro fattore, ha avvisato Pier Carlo Padoan, capo economista dell'Ocse, "era la convinzione degli investitori che in Italia, dopo il governo di Mario Monti, con o senza il suo coinvolgimento diretto, si sarebbero continuate le sue politiche. Invece si è visto che non appena c'è un ritorno di instabilità, i mercati ritrovano il nervosismo. La dice lunga sulla fragilità della situazione".
E mentre il Pd e l'Udc hanno definito ieri la scelta del Pdl di non votare la fiducia all'esecutivo come "irresponsabile", si registra di fatto una accelerazione repentina verso la crisi di governo. Il premier ha fatto sapere di attendere le valutazioni del Colle subito dopo l'incontro con Alfano. E Napolitano, dopo le prime avvisaglie, ieri ha invitato a evitare una "convulsa conclusione della legislatura", non lasciando "andare a picco quello che non deve andare a picco". Ieri il segretario Pdl Angelino Alfano ha annunciato l'affossamento delle primarie e l'intenzione di Silvio Berlusconi di candidarsi alle elezioni politiche.
L'incontro si è reso necessario dopo lo strappo compiuto ieri dal Pdl nei confronti del governo, astenendosi dal voto di fiducia in tutte e due le Camere. L`ex ministro e deputato del Pdl, Renato Brunetta, in un'intervista a Libero ha ribadito: "La partita è chiusa. Dei tre partiti che sostenevano il governo Monti, Pdl, Pd e Terzo polo, adesso uno viene meno: il Pdl. Il partito di maggioranza relativa".
L'improvvisa instabilità dell'Italia è fonte di preoccupazione per i mercati e l'Ocse ha avvertito di non lasciare la linea Monti: "Il recente calo degli spread dipende da due fattori. Il primo è il miglioramento del sistema di governo della zona euro". Ma l'altro fattore, ha avvisato Pier Carlo Padoan, capo economista dell'Ocse, "era la convinzione degli investitori che in Italia, dopo il governo di Mario Monti, con o senza il suo coinvolgimento diretto, si sarebbero continuate le sue politiche. Invece si è visto che non appena c'è un ritorno di instabilità, i mercati ritrovano il nervosismo. La dice lunga sulla fragilità della situazione".
E mentre il Pd e l'Udc hanno definito ieri la scelta del Pdl di non votare la fiducia all'esecutivo come "irresponsabile", si registra di fatto una accelerazione repentina verso la crisi di governo. Il premier ha fatto sapere di attendere le valutazioni del Colle subito dopo l'incontro con Alfano. E Napolitano, dopo le prime avvisaglie, ieri ha invitato a evitare una "convulsa conclusione della legislatura", non lasciando "andare a picco quello che non deve andare a picco". Ieri il segretario Pdl Angelino Alfano ha annunciato l'affossamento delle primarie e l'intenzione di Silvio Berlusconi di candidarsi alle elezioni politiche.
domenica 18 novembre 2012
Bombe, bombe e ancora bombe. Nella striscia di Gaza la situazione degenera minuto dopo minuto
Roma, 18 nov. (Adnkronos/Ign) - Non si fermano i raid aerei israeliani su Gaza. Almeno 10 palestinesi sono rimasti uccisi in un attacco aereo contro una palazzina in cui era segnalata la residenza del dirigente di Hamas Mohamed Dalou.
Nel raid anche quattro bambini tra le vittime,
riferisce l'agenzia palestinese Ma'an. Nell'attacco sono morte in tutto
11 persone, tra cui anche quattro donne. Il primo ministro di Hamas,
Ismail Haniyeh, ha definito l'attacco un "orribile massacro".
A provocare il massacro, due o tre missili sparati dai caccia F-16
dello Stato ebraico che hanno colpito in pieno la palazzina di quattro
piani nel quartiere di Sheikh Radwan.
Poco dopo a Tel Aviv sono risuonate le sirene per il lancio di un
missile intercettato dal sistema Iron Dome lanciato da Gaza in direzione
della città israeliana.
Ashraf al-Qedra, portavoce del ministero della Salute di Gaza, ha
riferito che il bilancio dei morti nei Territori palestinesi dall'inizio
dell'operazione 'Pilastro di Difesa' è salito a oltre 70, di cui circa
la metà civili. I feriti sarebbero oltre 500.
Tra le vittime dei bombardamenti di domenica mattina sulla Striscia, secondo quanto riferisce 'al-Jazeera', riportando fonti mediche locali, ci sono almeno altri tre bambini, tra cui un bimbo di 18 mesi
morto nel raid ha colpito questa mattina la zona vicino al campo
profughi di Bureij. Nell'attacco sono rimasti gravemente feriti anche i
fratelli di 4 e 5 anni del piccolo.
In un raid prima dell'alba è stato colpito un edificio che ospita gli uffici di alcuni media arabi locali,
ferendo diversi giornalisti della televisione 'al-Quds'. "Almeno sei
giornalisti sono stati feriti, con lesioni lievi, quando aerei da guerra
israeliani hanno colpito lo studio tv di 'al-Quds' nel quartiere Rimal
di Gaza City". Lo dice all''Afp' il portavoce del ministro della Salute, aggiungendo che un giornalista avrebbe perso una gamba.
Dopo i raid della notte, l'associazione della stampa estera a Gaza
(Fpa) ha espresso forte preoccupazione per l'attacco israeliano che ha
colpito due edifici usati dai media stranieri e nel quale sono rimasti
feriti numerosi giornalisti palestinesi.
Gli edifici, ha detto la 'Fpa', ospitavano tra gli latri la
britannica 'Sky News', 'Mbc Tv', 'al Arabya', l'austriaca 'Orf' e altre
emittenti europee. La Fpa ha citato una risoluzione del Consiglio di
sicurezza dell'Onu che stabilisce che "i giornalisti e gli operatori dei
media (nelle zone di conflitto) devono essere considerati dei civili e
rispettati come tali".
In un comunicato le autorità israeliane hanno sostenuto che gli
obiettivi colpiti erano "due centri per le comunicazioni di Hamas e come
tali erano stati identificati da precise informazioni di intelligence".
Israele ha inoltre invitato tutti i media stranieri presenti a Gaza a
"mantenersi a distanza dalle basi e dalle installazioni di Hamas".
Tra gli obiettivi dei raid israeliani anche l'abitazione di Ihya Abia, il responsabile della unità di Hamas incaricata del lancio di missili.
Abia, uno dei principali dirigenti di Hamas e responsabile della
maggior parte dei lanci degli ultimi giorni, è rimasto ucciso
nell'attacco.
Mentre il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama,
esprime il pieno sostegno al diritto di Israele di difendersi, secondo
quanto riferisce la 'Bbc', la sua amministrazione sta anche lavorando
attivamente con i principali attori regionali per mettere fine al lancio di razzi contro Israele da parte di Hamas e impedire una ulteriore escalation di violenza.
Un'iniziativa di pace "seria" in Medio Oriente "inizia con lo stop ai
lanci di missili in territorio israeliano" dice Obama, in visita in
Thailandia.
Della situazione in Medio Oriente parla anche il ministro degli
Esteri, Giulio Terzi, intervenendo al 'Tg1': "Non si deve ripetere una
situazione come quella di quattro anni fa e ancora di questi giorni che
può far rischiare un'operazione di terra" afferma. "L'Italia - dice
Terzi - sta svolgendo un'azione diplomatica a tutto campo
ed è essenziale spegnere subito l'incendio e dare a entrambe le parti
delle garazie specifiche sul fatto che questi lanci di missili che sono
all'origine di questa crisi non si ripeteranno".
Secondo quanto riferisce la 'Bbc', per discutere della situazione a Gaza, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon sarà lunedì al Cairo per incontrare il presidente Mohamed Morsi e altri rappresentanti del governo egiziano.
Intanto Israele è pronto a "espandere in maniera significativa" l'operazione
militare su Gaza. Lo ha detto il premier Beniamin Netanyahu aprendo la
riunione di governo a Gerusalemme. Come riferisce la stampa israeliana,
Netanyahu non ha fatto cenno a iniziative per raggiungere un cessate il
fuoco con Hamas. I soldati di Israele, ha detto ancora il premier, "sono
pronti per qualsiasi attività che possa avere luogo".
Secondo quanto comunicato dal premier nel corso della riunione, l'operazione 'Pilastro di Difesa' ha causato "danni significativi" agli arsenali di missili in possesso dei miliziani palestinesi di Gaza. Israele, ha detto ancora Netanyahu, sta pagando un "caro prezzo" a causa di Hamas.
Israele si dice comunque pronto a un cessate il fuoco il prima possibile nella Striscia a condizione che cessi il lancio di missili contro
il proprio territorio. E' quanto ha detto il premier israeliano al
presidente Usa Barack Obama, al premier italiano Mario Monti e al
cancelliere tedesco Angela Merkel nel corso delle telefonate avute con
loro nelle ultime ore. Come riferisce 'Haaretz', i leader stranieri
hanno chiesto a Netanyahu di fermare l'escalation del conflitto e di
concedere i giorni necessari per la mediazione messa in campo
dall'Egitto.
Secondo quanto riferito da diplomatici occidentali citati da 'Haaretz', Netanyahu ha chiesto a Obama, Monti e Merkel di fare pressioni su Hamas attraverso l'Egitto, avvertendo che se non cesserà il lancio di missili Israele è pronto a invadere Gaza con le forze di terra.
L'esercito israeliano ha anche occupato le frequenze di radio 'al-Aqsa', l'emittente di Hamas,
e sta lanciando appelli in arabo ai civili di Gaza invitandoli a
tenersi lontani dalle postazioni "terroristiche". Lo riferisce via
Twitter il corrispondente della 'Nbc' Richard Engel.
Sempre su Twitter, l'Idf (le forze di difesa israeliane) scrive che
"la strategia di Hamas è semplice: usare i civili come scudi umani.
Sparare i razzi dalle aree residenziali. Usare le moschee come depositi
di armi. Nascondersi negli ospedali".
In mattinata i miliziani hanno lanciato dalla Striscia un missile a lungo raggio in direzione dell'area di Tel Aviv. Il razzo, ha riferito una portavoce dell'esercito israeliano, è stato intercettato e distrutto dal sistema antimissile Iron
Dome. Si tratta del quarto lancio in direzione della metropoli
israeliana dall'inizio dell'operazione 'Pilastro di Difesa'. Due missili
erano precedentemente caduti in mare e un terzo, lanciato sabato, è
stato distrutto dal sistema antimissile dello Stato ebraico.
mercoledì 14 novembre 2012
Rubato macro gruppo facebook del Comitato del Sole. Perchè?
Una referente e responsabile del Comitato del Sole comunica su facebook che il gruppo Referendum sugli stipendi dei politici italiani è stato appena "rubato". Il perchè di tale gesto non si è ancora capito. A quanto pare una delle menti "illuminate" è riuscita a farsi nominare amministratore, una volta fatto ha, letteralmente, buttato fuori gli altri amministratori nominandone dei nuovi.
Adesso il gruppo che conta più di 100'000 membri e che è il centro di comunicazione più imponente del Comitato è fuori controllo.
Da parte nostra, piena solidarietà.
Adesso il gruppo che conta più di 100'000 membri e che è il centro di comunicazione più imponente del Comitato è fuori controllo.
Da parte nostra, piena solidarietà.
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