Roma, 7 dic. (TMNews) - Il segretario del Pdl, Angelino Alfano e i
capigruppo di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri,
sono saliti al Quirinale per un colloquio con il presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano.
L'incontro si è reso necessario dopo lo strappo compiuto ieri dal Pdl
nei confronti del governo, astenendosi dal voto di fiducia in tutte e
due le Camere. L`ex ministro e deputato del Pdl, Renato Brunetta, in
un'intervista a Libero ha ribadito: "La partita è chiusa. Dei tre
partiti che sostenevano il governo Monti, Pdl, Pd e Terzo polo, adesso
uno viene meno: il Pdl. Il partito di maggioranza relativa".
L'improvvisa instabilità dell'Italia è fonte di preoccupazione per i
mercati e l'Ocse ha avvertito di non lasciare la linea Monti: "Il
recente calo degli spread dipende da due fattori. Il primo è il
miglioramento del sistema di governo della zona euro". Ma l'altro
fattore, ha avvisato Pier Carlo Padoan, capo economista dell'Ocse, "era
la convinzione degli investitori che in Italia, dopo il governo di Mario
Monti, con o senza il suo coinvolgimento diretto, si sarebbero
continuate le sue politiche. Invece si è visto che non appena c'è un
ritorno di instabilità, i mercati ritrovano il nervosismo. La dice lunga
sulla fragilità della situazione".
E mentre il Pd e l'Udc hanno definito ieri la scelta del Pdl di non
votare la fiducia all'esecutivo come "irresponsabile", si registra di
fatto una accelerazione repentina verso la crisi di governo. Il premier
ha fatto sapere di attendere le valutazioni del Colle subito dopo
l'incontro con Alfano. E Napolitano, dopo le prime avvisaglie, ieri ha
invitato a evitare una "convulsa conclusione della legislatura", non
lasciando "andare a picco quello che non deve andare a picco". Ieri il
segretario Pdl Angelino Alfano ha annunciato l'affossamento delle
primarie e l'intenzione di Silvio Berlusconi di candidarsi alle elezioni
politiche.
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