"L'esperienza Monti è conclusa", a dirlo il leader del centrodestra, Angelino Alfano. Dopo una riunione con i capogruppi Pdl, Gasparri e Cicchitto, al Quirinale con il Presidente Napolitano il segretario PdL afferma inoltre che :"Noi abbiamo voluto e acconsentito la nascita di
questo governo. Berlusconi ha detto sì sperando che le cose andasero
meglio e ora siamo qui a dire che l'esperienza del governo è conclusa". Dopo queste contestate affermazioni sono partite delle consultazioni fra i partiti della maggioranza che vedono come direttore e arbitro superiore lo stesso Presidente della Repubblica che, più volte, ha invitato il Parlamento a rispettare la scadenza naturale della legislatura e ad assumere un comportamento rispettoso e responsabile nei confronti del Paese.
Nonostante gli sforzi della strana maggioranza e del Capo dello Stato, la morte politica del governo è ormai sancita, soprattutto dopo l'astensione del Pdl al voto di fiducia posto dal governo durante la giornata di ieri. A tuonare contro la decisione astensionista adottata dal partito di Berlusconi sono Bersani e Casini che bollano tale comportamento come qualcosa di "irresponsabile". Il leader del centrosinistra, Bersani, rassicura il Capo dello Stato dicendo che: "Il Partito democratico garantisce la lealtà al governo guidato da Mario
Monti"
L'aria che tira è poco favorevole per il governo che, in un periodo come questo, non può permettersi brutti scherzi. Lo stato di agitazione è testimoniato anche dallo spread che schizza a 324 punti base e dal crollo della borsa di Milano che cede l'1.20%.
L'incertezza politica che caratterizza l'Italia in queste ore è la causa di una particolare preoccupazione da parte dell'Ocse che, tramine le parole del suo capo economista, ammette che: "Il recente calo degli spread dipende da due fattori. Il primo è
il miglioramento del sistema di governo della zona euro: la possibilità
per la Bce di comprare titoli sovrani e la speranza di una soluzione
definitiva per la Grecia. Ma l'altro fattore era la convinzione degli
investitori che in Italia, dopo il governo di Mario Monti, con o senza
il suo coinvolgimento diretto si sarebbero continuate le sue politiche".
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