Camp
 David, 19 mag. (TMNews) - Sarà Mario Monti ad aprire i lavori della 
seconda giornata del vertice del G8 a Camp David, in Maryland, residenza
 del presidente degli Stati Uniti. Summit che entrerà nel vivo, con le 
quattro sessioni di lavoro (più la quinta per le conclusioni): il 
presidente del Consiglio chiederà più crescita e investimenti, nella 
sessione più attesa, quella su "Economics and Global Issues" (temi 
economici globali). 
 Ieri, il vertice è stato inaugurato in 
serata, con la cerimonia di benvenuto e il pranzo di lavoro, durante il 
quale si è discusso soprattutto della crisi politica in Siria e delle 
tensioni sull'atomica con l'Iran: argomenti su cui Mosca resta distante 
dalle posizioni degli Stati Uniti e dei suoi maggiori alleati, con un 
atteggiamento più prudente. In precedenza, Barack Obama - per la prima 
volta padrone di casa - aveva accolto gli altri leader con calore e 
qualche battuta. Rivolgendosi a Monti, aveva detto: "Speriamo di 
riuscire a fare qualcosa". Di certo, si punta a una dichiarazione finale
 che, a conclusione del vertice, includa anche un impegno a conciliare 
rigore e crescita, convincendo la Germania ad abbandonare la propria 
posizione intransigente. 
 Al summit partecipano le otto grandi 
potenze mondiali: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, 
Canada, Giappone e Russia. Presenti anche l'Unione europea - 
rappresentata dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e
 da quello della Commissione, Jose Manuel Barroso - che ha voluto ieri 
sera sottolineare la necessità di tenere la Grecia nell'Eurozona, e 
alcuni leader africani, invitati da Obama per discutere di sicurezza 
alimentare: il presidente del Benin e dell'Unione africana, Yayi Boni; 
il primo ministro etiope, Meles Zenawim; il presidente della Tanzania, 
Jakaya Kikwete, e quello del Ghana, John Evans Atta Mills.

 
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