giovedì 21 giugno 2012

Svista complessiva all'Ue del 2012

Ed è goal! Il fronte “pro-Europa” greco ha vinto le elezioni legislative, conquistando la  maggioranza relativa al parlamento ellenico.  Neademokratia, partito di centro-destra, si prepara a formare un governo di “unità nazionale” con i colleghi del Pasok (che è scivolato  sotto quota 15%). Le questioni che il futuro governo greco dovrà, nell’immediatezza, affrontare sono: in primo piano, la riformulazione del patto con l’Ue e con il Fmi per la concessione di aiuti internazionali e, in secondo piano,  le politiche per la crescita.
Già, la crescita. In Grecia la disoccupazione si assesta al 30% e quella giovanile al 50%, senza dimenticare il  Pil (prodotto  interno lordo), che in questi mesi è scivolato a -6%.
Intanto anche la Spagna inizia ad avvertire un tremolio, sarà la solita influenza della speculazione?
Forse no, questa volta gli spagnoli se la vedono  male, tanto che il governo (dopo un forte pressing dell’Ue) ha chiesto aiuto al “Fondo salva Stati” per riequilibrare il sistema bancario, ormai al collasso.
I problemi dell’Europa non termina qui, ma vanno oltre. I malati Portogallo e Irlanda non danno segni di ricaduta, ma la loro terapia continuerà per molto tempo. Ma se fino ad ora la speculazione ha colpito Paesi “trascurabili” come quelli citati prima (eccetto la Spagna) ora colpisce sempre con maggiore forza Paesi “troppo grandi per fallire”, in primis l’Italia, che deve fare i conti con un alto debito pubblico e con un sistema industriale che inizia a dare i primi segni di cedimento.
Ma non solo, gli speculatori hanno preso di mira anche la Francia, che non ride più. Lo dimostra lo spread  fra i titoli francesi e quelli tedeschi (che giorno dopo giorno aumenta sempre di più).

La vita dell’Ue sta appesa ad un filo. Il vecchi continente può farcela da solo?

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